Salute

Mussomeli, per la situazione Pediatria del “Longo” mamme sul piede di guerra

Redazione

Mussomeli, per la situazione Pediatria del “Longo” mamme sul piede di guerra

Sab, 16/02/2013 - 12:10

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MUSSOMELI – E’ scoppiata la rivoluzione nel Vallone alla notizia che la Pediatria è a rischio chiusura o trasformazione in ambulatorio diurno. Mamme, nonni e papà scendono in campo per protestare contro tali eventuali tagli sanitari che pregiudicherebbero l’assistenza sanitaria dei loro bambini in tutto il Vallone e l’Alto Platani, ovvero il bacino d’utenza dell’ospedale di Mussomeli. E’ nato un comitato che si è dato appuntamento per domenica pomeriggio presso la palestra comunale. Ed intanto mentre sindacalisti, politici e amministratori comunali sono tutti in allarme ed ognuno per la sua parte si è attivato per scongiurare tale evenienza, in Pediatria continua la gravissima carenza di pediatri. Carenza che si tampona di volta in volta con ordini di servizio. Uno stato di fatto di per sé pregiudizievole della continuità assistenziale. Per altro giusto ieri notte, in Pediatria si sono registrate altre emergenze, con un bambino arrivato in gravissime condizioni e immediatamente trasferito a Palermo a bordo di ambulanza (l’elisoccorso non è decollato per via del vento). Un reparto che attualmente scoppia stante i tanti bambini ricoverati anche in ambulatorio e nella stanza medici (10 ieri mattina su 6 posti letto disponibili). Ed al grido: “La vita è un dono non è un numero, grazie per averci aiutato a riprendere questo dono”, si registrano diverse testimonianze.  Eccole.“Mi chiamo Rita Piazza, sono di Mussomeli e sono la mamma di Lorenzo, 2 anni a marzo che è stato ricoverato d’urgenza martedì notte a seguito di convulsioni febbrili. Quando è arrivato in ospedale era nero e con gli occhi girati al contrario. Lo hanno salvato per un pelo. Noi chiediamo con fermezza di non chiudere la Pediatria perché i nostri figli hanno diritto ad avere garanzie assistenziali per il loro futuro. I tagli in sanità vanno fatti su cose inutili e non su un servizio vitale come la Pediatria. Mi auguro che tutto questo non sia soltanto uno sporco gioco politico”. “Mi chiamo Loredana Gaeta e sono di Vallelunga, sono la mamma di Dario ed è arrivato in Pediatria con un’insufficienza respiratoria gravissima. Se dovevano trasferirlo a Caltanisetta oggi mio figlio non sarebbe qua, perché le distanze e le strade che abbiamo non ci permettono di raggiungere altri ospedali. Chiedo quindi che la Pediatria rimanga aperta per salvare i nostri bambini, perché già raggiungere Mussomeli in ambulanza è stato problematico, figuriamoci arrivare a Caltanissetta”. “Sono Ninfa Sorce di Milena, la mamma di Salvatore che è arrivato con tachicardia altissima e grave insufficienza respiratoria, tant’è che è stato ricoverato d’urgenza e  per tre giorni è rimasto con l’ossigeno attaccato 24 h su 24. Per risparmiare non possono tagliare reparti che funzionano. Non si può risparmiare sulla pelle dei nostri figli. Giù le mani dalla Pediatria”. “Sono Calogera Messina di Mussomeli e sono una nonna, la Pediatria deve restare aperta perché gli altri ospedali sono lontani e noi, se chiudono questo reparto, restiamo senza assistenza, e con le trazzere che abbiamo al posto delle strade, rischiamo di vedere morire i nostri nipoti. Mio nipote è stato salvato per una manciata di minuti, altro che storie”. “Sono Salvatore Nobile, un papà e vorrei ribadire al presidente della Regione Crocetta di applicare lo Statuto speciale della nostra regione e quindi di non tagliare senza criteri i servizi sanitari che funzionano”.

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