La società non ha le risorse economiche necessarie per pagare i lavoratori della Caltambiente, assieme agli altri dipendenti che
prestano servizio negli altri enti, senza un congruo intervento delle amministrazioni comunali e nello specifico di quella nissena.
Il passaggio dalla Tarsu, tassa sui rifiuti solidi urbani, alla Tares, comporta, infatti, una mancanza di liquidità per la società d’
ambito, poiché non potrà incassare i ruoli prima del mese di agosto. L’intervento sussidiario da parte del Comune di Caltanissetta è
indispensabile per la prosecuzione e per assicurare la continuità del servizio di igiene urbana nel capoluogo.
Intanto i netturbini della Caltambiente hanno annunciato lo stato di agitazione in attesa che il 15 di febbraio possano percepire la
mensilità di gennaio.
“Dall’incontro con il comune capoluogo, aspettiamo la soluzione, che certamente non tarderà ad arrivare, a tutela dei lavoratori e dell’
igiene della città, ha detto il liquidatore Elisa Ingala. Lo scopo è superare l’impasse dovuta al cambio da Tarsu a Tares e l’
impossibilità di disporre di risorse che altrimenti sarebbero già pervenute dall’emissione dei ruoli, come è accaduto lo scorso anno.
“Ci auguriamo, – ha detto la dott.ssa Ingala – di potere trovare soluzioni condivise e finalizzate al reperimento delle somme necessarie per garantire il servizio d’igiene urbana”.