Salute

Muos di Niscemi: l’Ars all’unanimità dice no, si rischia la crisi internazionale

Redazione

Muos di Niscemi: l’Ars all’unanimità dice no, si rischia la crisi internazionale

Mar, 08/01/2013 - 22:32

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PALERMO – L’Ars esprime compatta un no al Muos e chiede di revocare le autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto radar nel territorio di Niscemi . “Il voto di oggi all’Ars – commenta il primo firmatario della mozione, il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli – conferma la bontà della battaglia condotta insieme con le rappresentanze dei cittadini e le organizzazioni e i comitati locali. E’ importante che anche gli altri partiti e gruppi parlamentari dell’Ars abbiano condiviso e sostenuto questa posizione in aula. Adesso ci aspettiamo dal governo regionale il massimo impegno per rispettare l’indicazione del parlamento siciliano”.

Il sistema Muos prevede di utilizzare tre antenne radar con parabole da 18.4 metri di diametro, che emetteranno costantemente, sottolinea la mozione approvata, onde elettromagnetiche ad altissima frequenza e di grande potenza “che, secondo studi condotti da studiosi del Politecnico di Torino, costituirebbero un rischio per la salute e per l’inquinamento elettromagnetico del territorio”. Sottolineata la “pericolosita'” dell’installazione per la vicinanza alla popolazione residente, un comprensorio di oltre 300.000 abitanti, “già definito Area ad elevato rischio di crisi ambientale dallo Stato italiano”. Peraltro l’impianto interessa contrada Ulmo, all’interno della riserva naturale orientata ‘Sughereta di Niscemi’, definita Sito di importanza comunitaria dalla Comunità europea.

Questa determinazione dell’Ars contrasta con l’affermazione del  ministro dell’interno Annamaria Cancellieri che aveva definito il Muos  “sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati. Non sono accettabili comportamenti che impediscano l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale e la libera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione”. Si rischia la crisi internazionale.