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Calcio in città. Passato, presente e futuro: Un “prosecco” con il Professor Giovanni Italia

Redazione

Calcio in città. Passato, presente e futuro: Un “prosecco” con il Professor Giovanni Italia

Lun, 19/11/2012 - 17:10

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CALTANISSETTA – Dopo la professionalità di Tarcisio Catanese, la grinta di Pietro Iacono e senza un ordine di importanza dei personaggi ma solo per esigenze redazionali, ecco lo stile e la filosofia di Italia. Non potevano mancare gli auguri , per i 50 anni della Nissa da parte del piu’ grande “biancoscudato” della storia. – Giovanni Italia……. – Gianni, non credi di essere ormai un nisseno di adozione? ……..Ebbene si, mi ci sento dopo trentacinque anni di residenza, ma sento piu’ di ogni altra cosa di essere un “biancoscudato”, ….. grazie alla Nissa e a cio’ che mi ha dato ed a cio’ che io ho dato alla – maglia – con vero – cuore “biancoscudato”…..- All’osservazione sulle sue piu’ grandi soddisfazioni come giovane calciatore e come atleta maturo, risponde che non potrà mai dimenticare la stagione agonistica 1978 – 79, in cui seppe essere leader in tutti i sensi, seppur fra i piu’ giovani giocatori di quella squadra, spogliatoio compreso ed anche in simbiosi con gli anziani, vedi Rocco Lo Porto e il mister Natale Casisa. In quella stagione segno’ anche gol fondamentali come l’ 1-1 al Bagheria, partita in cui la squadra prese coscienza della sua forza, l’ 1-0 ad Alcamo, in cui in posizione iniziale di libero si libro’ per tutto il campo, scambiando tocchi inimitabili con Pensabene e segnando a conclusione dell’azione il gol della vittoria, il gol della matematica promozione alla Folgore di Castelvetrano e l’ ultimo gol della stagione….. Quell’ anno la Nissa di Casisa vinse il campionato e il nostro interlocutore si consacro’ STAR del calcio siciliano. Italia sottolinea anche d’avere avuto la grande soddisfazione sportiva nel disputare campionati di Serie “C” in maturita’ agonistico- atletica col Canicatti’.

Con Giovanni Italia non si può non soffermarsi a discutere in materia di calcio giovanile che deve essere veicolo di traino sociale volto a togliere i ragazzi dalle “distrazioni” televisive e del computer, mezzi che fanno crescere solo se usati nella giusta misura, e a farli crescere come calciatori e come uomini. L’autorevole e competente opinione di Italia ci porta a capire che per fare calcio giovanile occorre creare delle vere e proprie “agenzie di servizio” che, di concerto con le famiglie, sappiano costruire positività nei giovani gruppi di insito lavoro calcistico, atletico e mentale. La costruttivita’ della personalità di Giovanni Italia si evidenzia nelle sfaccettature delle sue attivita’……l’educatore viene fuori allorquando sottolinea il dovere affinare e trasmettere ai giovani il rispetto verso l’ avversario, il concetto di sacrificio e la gioia di raggiungere i risultati prefissi, così come l’ autocritica nel non esserci riusciti. Il biancoscudato si manifesta nel momento in cui augura , per i suoi 50 anni, alla NISSA, un pronto ritorno su binari di condotta consoni alla tradizione, nel rispetto dei principi sportivi e con rappresentanze di essa degne e portatrici di vera programmazione, con la capacita’ di scrivere pagine di storia sportiva non solo di “protocollo” e mediocri ma di vero “lancio” della maglia e della societa’ nel macrocosmo del calcio che conta. L’uomo, infine si estrinseca nel palesare ambizioni legittime di poter un giorno mettere a profitto la gran mole di lavoro svolto fino ad oggi e raccogliere i frutti della serietà, della professionalità e della cultura umana e sportiva. Chi scrive apre le proprie riflessioni verso un sogno: con saldezza dirigenziale, con saggezza pianificatrice pluriennale e con tanta nissenità anche nelle fila agonistiche, un maestro a guidare il tutto….forte di un eccellente passato, di un pragmatico presente e di un ambizioso futuro….. Giovanni Italia

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