CALTANISSETTA – “Qualcuno sui giornali parla di scenari terribili, prefigura addirittura responsabilita’ di politici nelle stragi. Ma non ci sono prove”. Lo dichiara al settimanale ‘Oggi’, da domani in edicola, il procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo. “Lo abbiamo detto chiaramente e lo ripetiamo – sottolinea il magistrato – i processi si fanno con le prove. Noi non vogliamo una verita’ parziale, la vogliamo tutta, come ha detto giustamente Rita Borsellino. Ma e’ chiaro che la vogliamo nel rispetto delle regole, senza verita’ precostituite”.
Gozzo affronta ancora il tema della presunta ‘trattativa’: “A fronte di una crisi di Cosa Nostra c’era una crisi dello Stato – racconta nell’intervista – erano gli anni della fine della cosiddetta Prima Repubblica. Dal punto di vista logico e dalle risultanze agli atti, c’era la possibilita’ per una interlocuzione. Lo dicono sentenze della Corte d’Assise di Firenze e di Caltanissetta: c’e’ stato un tentativo maldestro quasi disperato di fermare le stragi. La disponibilita’ al dialogo e’ stata pero’ interpretata dalla mafia come segnale di debolezza dello Stato. Fare le stragi e’ stato considerato ‘pagante’. E gli attentati sono proseguiti per oltre un anno, con un altissimo tributo di sangue. Noi indaghiamo a tutto campo, come e’ giusto. Ma senza costruzioni artificiose o parasociologiche, senza salti logici”.
Il procuratore aggiunto di Caltanissetta, poi, parla anche delle polemiche che hanno coinvolto il Quirinale e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino: “Su quanto pubblicato dai giornali non intervengo, ma c’e’ l’amarezza, dopo tanto lavoro, di essere indirettamente oggetto di ‘critica’, perche’ ritenuti ‘piu’ malleabili’ dei colleghi di Palermo, senza porre attenzione neanche un po’ a quello che abbiamo fatto – dichiara Gozzo -. Il Capo dello Stato ha precisato in una nota i contorni della vicenda, e non ho motivo di non credere che tutto sia stato occasionato da una richiesta di maggiore coordinamento tra Procure. Problema che era esistito, ma che abbiamo fortunatamente risolto da tempo grazie al lavoro svolto dal Procuratore nazionale antimafia”.