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Le chiavi della città al Capitano Ricotta, vi raccontiamo il Maestro barbiere

Redazione

Le chiavi della città al Capitano Ricotta, vi raccontiamo il Maestro barbiere

Mar, 03/04/2012 - 20:31

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CALTANISSETTA – E’ una storia di realizzazione personale prima e professionale poi quella del nuovo capitano della Real Maestranza di Caltanissetta. Classe 1945, appartenente alla categoria dei Barbieri Gioacchino Ricotta, si trova quest’anno a vestire un ruolo, quello di capitano che sembra fatto apposta per lui, come se nella sua storia personale, quello di vestire i panni del Capitano, fosse un passaggio già scritto. Ma per essere Capitano della storica milizia armata della città, occorre prima di tutto essere un artigiano di lungo corso, e di fatto il curriculum professionale del maestro Gioacchino Ricotta parla chiaro, anche se l’aspetto professionale non è tutto, occorre grande devozione, abnegazione nel rispetto della tradizione ed ovviamente un rapporto con la fede ed i riti cristiani molto intenso e sentito. Ma chi è Gioacchino Ricotta? Lo abbiamo incontrato a casa sua, gustando un buon caffè (rigorosamente fatto con la moka), e sfogliando l’album dei ricordi di famiglia, tenuto sempre sul tavolo della sala da pranzo. Tra le prime ingiallite istantanee a richiamare l’attenzione è quella di un affollato salone da barba a Serradifalco, paese d’origine di Ricotta, il salone era quello del barbiere Iacuzzo, e la foto ritrae un momento in cui in pochissimi metri quadrati, ad attorniare due clienti ci sono diversi ragazzini compiaciuti di assistere o partecipare ad un taglio di capelli o una barba, una scena forse oggi impensabile. Da quella foto e da come Ricotta la commenta è facile intuire il suo grande rispetto per i grandi, per chi lavora, un rispetto che gli evoca ricordi d’infanzia. “All’età di sei anni, il pomeriggio dopo il mio primo giorno di scuola, mio padre, minatore a Trabonella e Gessolungo mi presentò al suo amico Iacuzzo, e da quel giorno iniziai a fare le prime esperienze tagliando i capelli ai bambini. Stavo in piedi su uno sgabello in legno che ancora oggi ricordo molto bene”. L’odore di acqua di colonia e borotalco accompagnerà Ricotta sino ad oggi.

Nel 1959 si trasferisce a Caltanissetta con la famiglia, quattro anni dopo, apre già con il suo talentuoso amico Saro Zappia il salone For Men, la parrucchieria per uomo che negli anni ha maggiormente ispirato nuove tendenze presente ancora oggi in viale Sicilia. In quegli anni Ricotta subisce il fascino delle processioni che vedono gli artigiani protagonisti, “li vedevo sin da bambino nel mio paese con il rito della annacata dei mastri, provavo una emozione incredibile nel vederli così, eleganti e compiti. Già nel 1960 un anno dopo il mio arrivo a Caltanissetta ebbi la fortuna di affiancare il Capitano Giuseppe Giallombardo”. Passano pochi anni e Gioacchino Ricotta sposa la signora Maria Rosaria, una unione da cui nasceranno quattro figli, Enzo, Ivan Giuseppe, Stefania e Marina. Negli anni settanta comincia ad uscire in processione nella Real Maestranza e nel 1979 viene eletto Portabandiera.  Nel 1991 partecipa all’organizzazione ed alla realizzazione della visita a Roma di Papa Giovanni Paolo II. Quello sicuramente uno dei momenti più toccanti della sua vita. Ricotta insieme ad una ristretta delegazione viene ricevuto in udienza privata nella Sala Clementina. “Ricordo quell’episodio come fosse ieri, è stata una emozione indescrivibile, che ha influenzato tante mie scelte di vita”. Nel 1992 oltre ad organizzare il capitanato dei maestri Barbieri di quell’anno, ripristina, assieme al presidente dei Barbieri di allora Totò Diminuco,  la carica di Alfiere Maggiore, che nella milizia era una carica di ufficiale secondo solo al Capitano, non uscita più dal 1854, in quella occasione Ricotta disegna e fa realizzare il gonfalone divenendo il primo nuovo Alfiere Maggiore. Dal 1990 ricopre un ruolo che sembra fatto apposta per lui, ovvero quello di Maestro Cerimoniere, una responsabilità resa ancor più importante con la consegna al Presidente della Repubblica di allora Carlo Azeglio Ciampi dei doni portati dalla Real Maestranza. Il 26 Aprile del 2001 infatti la Real Maestranza di Caltanissetta viene ricevuta dal Presidente, un momento carico di alto significato per la Città e per i maestri artigiani. “E’ quello un altro momento che ricordo come tra i più significativi della mia vita, il nostro cerimoniale fu perfetto, una soddisfazione  per me essere chiamato collega dal Responsabile del Cerimoniale del Quirinale, proprio io, che non ho fatto studi specifici in tal senso, nessun master, nessuna specializzazione, soltanto un diploma delle elementari”. Gioacchino Ricotta conserva una vena artistica anche figurativa essendosi da poco scoperto pittore. Altra curiosità?  Il Capitano colleziona da anni statue ed icone di San Michele. “Oggi che ho questo onore realizzo il sogno della mia vita, nella speranza di far bene, di non deludere le categorie, non dimenticando mai che la Settimana Santa è in primis la maggiore espressione di devozione popolare della nostra tradizione cristiana”.

Marco Benanti

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