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“Io so’ io e voi nun siete un…….”

Redazione

“Io so’ io e voi nun siete un…….”

Dom, 01/04/2012 - 14:31

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CALTANISSETTA – Affacciato al balcone del suo palazzotto, il Marchese del Grillo – Sordi memorabile interprete – faceva l’elemosina ( si fa per dire) ai suoi poverissimi concittadini che aspettavano per strada, gettando alcune monete contenute in una ciotola. Naturalmente quei poveracci si affrettavano a raccoglierle non sapendo che le monete erano state in precedenza arroventate. Alle legittime imprecazioni, il Marchese rispondeva: io posso fare quello che voglio perchè “io so’ io e voi nun siete un…….”

Non è difficile notare come il comportamento del Marchese del Grillo somigli moltissimo a quello dei nostri governanti che sembrano più interessati a curare l’immagine nel mondo che a risolvere i problemi degli Italiani. Un po’ di arroganza condita con un pizzico di presunzione senza trascurare una manciata di luoghi comuni mescolati ad una buona dose di demagogia, sono, a mio avviso, gli ingredienti di una pietanza che sta risultando alquanto indigesta alla maggior parte degli Italiani. La trasmissione “Report”, trasmessa da Rai 3 domenica 25 marzo, ha evidenziato alcune storture che  nessuno – a quanto sembra – ha la minima intenzione di rettificare. Tutti sanno che il Presidente Monti ed il ministro Fornero, all’unìsono, continuano a predicare che non bisogna affezionarsi all’idea del posto fisso perchè bla bla bla…. Potrei anche essere d’accordo se, a fronte di questo “suggerimento” non ci fosse una dolorosa ed inspiegabile contropartita. Naturalmente, per motivi di spazio, cito soltanto due casi ma l’elenco potrebbe essere interminabile: 1° caso: un bancario, nel corso della sua vita lavorativa, cambia tre banche. La prima versa i contributi all’INPS, la seconda all’INPDAP, la terza di nuovo all’INPS. Al momento di andare in pensione, l’aspirante pensionato apprende che i contributi INPDAP non possono essere ricongiunti a quelli INPS o, meglio, la cosa è fattibile solo pagando alcune centinaia di migliaia di euro. Si, proprio alcune centinaia di migliaia di euro. Dilemma: vendere la casa (chi ce l’ha) per pagare, o avere una pensione ridotta?

2° caso: un rappresentante versa, per un certo numero di anni, i contributi all’Enasarco che, da sempre, è l’Ente di previdenza per gli agenti di commercio. Poi trova un lavoro dipendente in un’azienda privata e, ovviamente, i contributi previdenziali vengono versati all’INPS. Bene, al momento di andare in pensione, l’aspirante pensionato apprende che i contributi Enasarco potrebbero essere ricongiunti a quelli INPS solo se fossero stati versati per almeno vent’anni. Ma il rappresentante aveva versato contributi “soltanto” per dodici anni quindi, niente da fare: pensione ridotta.Il ministro Fornero, interpellato, ha risposto che “…la legge è questa” e che, anzi, “…la norma è equa e giusta”. Beh, non so come commentare questa risposta. Il governo, dice Monti, “deve dare segni inequivocabili di fermezza”. Giusto! Peccato, aggiungo io, che la fermezza sia sempre rivolta a coloro che non possono ribellarsi. Già, perchè se un provvedimento, tanto per fare un esempio recente, “tocca” le banche, basta che i vertici dell’ABI di dimettano perchè “quella indispensabile fermezza” venga a mancare e il governo faccia una clamorosa marcia indietro.

Io non torno indietro, dice Monti. Ho il consenso degli Italiani e i Partiti no. Ma se “l’Italia non è pronta”, posso anche lasciare. Come dire: io faccio quello che voglio perchè “io so’ io e voi nun siete un…….”. Berlusconi escluso, naturalmente. Altrimenti si lascerebbe in pace la legge sulla concussione.

Pasquale Trobia

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