CALTANISSETTA – “Il clima a Gela e’ cambiato grazie alla collaborazione della societa’ civile”. E’ quanto ha detto il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari, intervenendo alla conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione “Monitus” che ha permesso di far luce su un caso di lupara bianca verificatosi a Gela nel 1998 e culminato con tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti esponenti della Stidda accusati dell’omicidio di Daniele Martines. “In un solo anno a Gela si sono pentiti ben 13 esponenti di Stidda e Cosa Nostra – ha aggiunto Lari – mentre nel 2010 a passare dalla parte della giustizia erano stati in sei. Attualmente disponiamo su tutto il territorio di una trentina di collaboratori mentre il mio ufficio, in collaborazione con altre procure, gestisce 140 collaboratori di giustizia, considerando anche quelli storici. A Gela il bilancio dell’attivita’ svolta contro la criminalita’ organizzata e’ piu’ che positivo. Dobbiamo vedere il bicchiere più’ pieno che vuoto”. “L’arresto di Massimo Gerbino – ha sottolineato il procuratore aggiunto Domenico Gozzo – riveste un’importanza fondamentale perche’ abbiamo garantito alla giustizia il nuovo reggente di Cosa nostra nel territorio. Cosa nostra non puo’ avere dei vuoti. Gerbino era gia’ stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Tetragona” ma dopo la scarcerazione era tornato a delinquere, come del resto fanno tutti gli esponenti dei sodalizi mafiosi dopo che lasciano il carcere”.
di Redazione 3
Mar, 10/06/2025 - 14:48