NISCEMI – Dalle prime ore del 21 dicembre 2011, è in corso in Niscemi e Caltagirone, l’esecuzione di 9 ordinanze emesse dal Gip del Tribunale di Caltagirone su richiesta del Procuratore della Repubblica dott. Francesco Paolo Giordano. I fatti per i quali si procede risalgano alla prima metà del 2010. I capi d’imputazione sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché estorsione in concorso. L’operazione, denominata “giostra”, è il frutto dell’attività investigativa svolta dalle squadra di polizia giudiziaria dei Commissariati di Polizia di Niscemi e Caltagirone che, dopo essersi avvalsi di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché di metodi tradizionali quali osservazioni e pedinamenti, hanno stretto il cerchio attorno a 9 soggetti, 6 di Niscemi e 3 di Caltagirone, svelando il fenomeno della detenzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, quali maryuana, hashisc e cocaina, nonché estorisoni. Punto di contatto tra i due centri, era la giovane Monteverde Manuela, la quale veniva tratta in arresto dal Commissariato di Caltagirone a fine 2009. Traendosi spunto dai contatti telefonici contenuti nella sua rubrica, si è avviata congiuntamente l’attività. Nel prosieguo della stessa, il Commissariato di Niscemi allargava il proprio raggio d’azione anche al fenomeno delle estorsioni; in particolare nei confronti di RUSSO Carmelo, nato il 10.12.1982 a Niscemi, ivi residente, VALENTI Salvatore, noto Turi Gela, nato a Gela il 05.10.1983, residente a Niscemi e GAGLIANO Emanuele, nato a Niscemi il 30.01.1983, ivi residente, di fatto domiciliato in Germania. Il RUSSO Carmelo, era solito, in occasione della tradizionale sagra del carciofo che si tiene in Niscemi ogni anno nel mese di aprile, sottoporre ad estorsione coloro che intendevano installare le giostre – da qui il nome dell’operazione. In concorso con lo stesso operavano anche il GAGLIANO ed il VALENTI. Era il RUSSO però il punto di riferimento naturale dei giostrai provenienti da fuori, occupandosi lui della logistica, degli stalli, ecc… ed impartendo le regole a
tutti. Gli stessi sottoponevano a estorsione più di 15 giostrai per cifre tra i 1000 e i 2000 euro, ottenendo anche biglietti gratuiti per l’accesso alla varie attrazioni. In cambio veniva garantita l’assegnazione del posto ed una generica protezione degli impianti da danneggiamenti. Gli stessi inoltre sottoponevano a estorsione, alcuni noleggiatori di apparecchiature di videogiochi installati presso alcuni bar, costretti a versare con cadenza periodica somme di denaro dell’ordine di 1000-2000 euro, garantendo anche in questo caso assegnazione del posto e generica protezione. Nessuna delle vittime ha mai sporto denuncia, probabilmente anche in considerazione della figura rappresentata dal RUSSO, in quanto proveniente da una famiglia facente parte della consorteria mafiosa della “Stidda” di Niscemi, protagonista tra gli anni ’80 e 90’ di una cruenta guerra di mafia con Cosa Nostra. Con l’odierna operazione, si è perciò stroncato un fenomeno che durava da anni.