CALTANISSETTA – Saranno coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Caltanissetta Giovanni Di Leo, e imboccano dunque decisamente la pista mafiosa, le indagini sull’omicidio del pregiudicato Gianni Tambe’, 45 anni, commerciante di auto usate, ucciso a Barrafranca (Enna) da un killer che ha sparato tra la folla davanti a un bar e ferito anche un avventore del locale. E’ stato deciso in un vertice notturno tra i magistrati della Procura di Enna e della Dda di Caltanissetta. Il procuratore capo di Enna Calogero Ferretti e il sostituto Di Leo disporranno oggi solo gli atti ordinari, tra i quali l’autopsia, quindi invieranno il fascicolo alla Dda nissena. Nella notte i carabinieri hanno interrogato i numerosi testimoni dell’agguato. Tambe’ era dentro il bar quando e’ entrato il sicario e ha cercato di salvarsi fuggendo in strada, ma e’ stato inseguito e abbattuto. Secondo primi accertamenti, nel bar Tambe’ stava utilizzando una postazione Internet. Aveva un profilo su Facebook e usava Skipe per telefonare, un sistema difficilmente intercettabile. Le testimonianza sono concordi nell’indicare una Fiat “Panda” scura come l’auto del killer, guidata da un suo complice. I parenti e gli amici della vittima, sentiti dagli investigatori, hanno sostenuto che Tambe’ non appariva ultimamente preoccupato o spaventato. Gli inquirenti privilegiano al momento la pista legata al traffico di stupefacenti, sfondo di altri omicidi e agguati a Barrafranca. Tra questi, quello dell’estate del 2008 contro Vincenzo Tambe’, che non risulta legato da parentela alla vittima di ieri e che scampo’ alla morte. L’uomo e’ un commerciante di auto da tempo emigrato in Germania, dove gestisce un autosalone, ed emigrato in Germania era anche Maurizio Marotta, assassinato il 26 dicembre del 2010, mentre nel 2007 era stato ucciso Salvatore Caronte, rientrato da qualche tempo a Barrafranca dopo circa 10 anni in Germania, a Colonia. Sono delitti tutti ancora irrisolti.