Salute

Rosario Amico Roxas: il Vangelo e la Testimonianza in Papa Francesco.

Redazione

Rosario Amico Roxas: il Vangelo e la Testimonianza in Papa Francesco.

Sab, 24/12/2016 - 11:24

Condividi su:

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Non è mio intendimento aggiungere qualcosa all’’articolo  del teologo Massimo Naro “La Chiesa inquieta che ama il Papa è semplicemente quella del Vangelo”, pubblicato su queste stesse pagine de La Sicilia il 21 dicembre 2016. Quello che segue è solamente un atto di riconoscimento della dimensione spirituale del Pontefice felicemente regnante, dopo un periodo oscuro, culminato con le dimissioni del Pontefice in carica.

Se l’’insegnamento pontificio  suscita ancora echi e reazioni anche tra i non credenti, occorre accettare che mai il dialogo interreligioso è stato così intenso e universale. Sembra che Francesco  voglia ascoltare le voci profonde del mondo, voglia  interrogare gli uomini per rispondere ai loro dubbi, partecipando alle angosce e alle attese. 
Balza, con tutta evidenza, l’’immagine di un pontefice moderno, immerso nella vita dell’’umanità, pronto a levarsi in mezzo ad essa non con spirito autoritario, ma con paternità universale, estesa a credenti e non credenti.
In molti abbiamo pensato che, chiusa la parentesi conciliare (grazie alla manifesta ostilità del dimissionario predecessore) e reso il dovuto omaggio formale alle conclusioni innovative, tutto sarebbe continuato come prima, con appena qualche cambiamento necessario ai nuovi tempi, ma limitato a far si che niente di sostanziale avrebbe inciso sul rapporto tra la Chiesa e l’’intera umanità.

Il dialogo intorno ai segni del tempo è proseguito e ha trovato nuovo vigore, perché la parola della Chiesa non è rimasta solamente una lettera enciclica, ma è diventata una missione ed una testimonianza, predicata in ogni angolo della terra.

L’’odierno messaggio di Papa Francesco rappresenta l’’adesione a quanto avevano scritto i suoi predecessori Paolo VI  e Giovanni Paolo II; nelle sue omelie dell’Angelus e in giro per il mondo il Papa non utilizza il linguaggio universale con solennità pontificia, ha, bensì, immerso le sue parole nella congiuntura storica con lo stile di una persuasiva esortazione.

Il Cristianesimo originale si sviluppò e dilatò nel mondo quando i primi credenti  venivano dati in pasto ai leoni; furono i primi eroi della Fede, i martiri, i divulgatori della Parola di Cristo.

Oggi è Papa Francesco che si offre senza protezioni, assecondando la volontà di Dio e stravolgendo taluni precedenti della Chiesa, quando i cristiani dovevano essere considerati i privilegiati, perché frutto delle “radici cristiane”, con l’’affermazione, in contrasto con le determinazioni del Concilio Vaticano 2°, “Extra ecclesiam nulla salus”, negando, così, alle altre religioni, il diritto alla Fede, conquistando, abusivamente, un primato spirituale. 

Papa Francesco vive e opera da “Francesco”, rifiutando i privilegi di una condizione che contrasta con le parole di Cristo: “Il mio regno non è di questo mondo”.

Francesco non ama le apparenze  da sovrano assoluto, Egli cerca  di attualizzare le parole con i gesti che hanno stravolto il pianeta, realizzando la più grande rivoluzione con le semplici parole del discorso della Montagna.

Così Papa  Bergoglio vuole essere il primo a dare l’esempio e fornire la testimonianza che identifica il credente, dentro i suoi dubbi,  dentro le delusioni, dentro le umane debolezze, ma avendo accanto il conforto della speranza.

Rosario Amico Roxas

Pubblicità Elettorale