Salute

Caltanissetta, l’appello dei genitori: “non sospendete il servizio di sostegno per i disabili”

Redazione

Caltanissetta, l’appello dei genitori: “non sospendete il servizio di sostegno per i disabili”

Gio, 21/07/2016 - 11:02

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CALTANISSETTA – Di seguito pubblichiamo una lettera dei genitori dei bambini e ragazzi che fruiscono del servizio di sostegno domiciliare sospeso per i mesi estivi.

“I genitori dei bambini e dei ragazzi che fruiscono del servizio di sostegno scolastico domiciliare, curato dalla cooperativa “Progetto Vita” di Caltanissetta per conto del Comune, esprimono il proprio rammarico per la sospensione del servizio sopraccitato durante i mesi estivi. Lo scopo di tale servizio – in orario extrascolastico – è quello dí contribuire al benessere del bambino o dell’adolescente in situazioni critiche. Stimolare il bambino nel contesto della malattia, contribuendo alla sua crescita culturale ed emotiva, aiutare il bambino nel reinserimento nella scuola d’origine, aiutare il bambino a raggiungere ulteriore indipendenza e ad incrementare l’interazione con l’ambiente, adattare l’intervento ad ogni bambino cercando di far leva su interessi specifici, assumere un atteggiamento vitale di proiezione verso il futuro sono le modalità di approccio che possono aiutare un bambino malato e, nel contempo, sostenere le necessità delle famiglie che godono con tale prestazione di un sollievo temporaneo. Da qualche anno a questa parte, il servizio è erogato in parallelo con il calendario scolastico regionale; la qual cosa implica la sospensione della prestazione quando la scuola termina, ovvero da giugno a settembre. A noi genitori di bimbi ed adolescenti con disabilità tale sospensione appare fortemente lesiva non solo per i minori stessi ma anche per ifamiliari (genitori, fratellie sorelle degli assístiti). Le prestazioni educative del servizio mirano all’integrazione relazionale, emotiva didattica ed educativa del minore disabile all’interno del contesto educativo/scolastico favorendo lo sviluppo delle potenzialità e capacità; sollecitano, mediano e facilitano la relazione con i pari, con il personale docente e quello non docente che opera nella scuola; operano su un progetto di inserimento ed integrazione all’interno del gruppo classe; supportano lo sviluppo delle autonomie personali e sociali nei vari contesti di vita del minore disabile (contesti ricreativi/aggregativi/domiciliari); danno sostegno ai familiari del disabile” nello svolgimento del loro ruolo. Da quanto esposto sopra, si evince che l’attività educativo-relazionale del progetto non opera solo nella sfera scolastica ma anche, e soprattutto, in quella individuale e sociale dei soggetti; l’azione degli operatori del servizio si attua a tutto campo, dalla sfera individuale a quella affettivo-relazionale, dall’ambito classe a quello familiare e sociale. Come si puo, pertanto, pretendere di sospendere un servizio tanto delicato e necessario per lo sviluppo dell,individuo bisognoso? secondo quali criteri didattici e/o terapeutici si intende sospendere tale prestazione? Se l,unica motivazione che si riesce a trovare a tale sospensione è quella di carattere economico, allora significa che nella nostra società, nella nostra città, nei cuori dei responsabili non c’è alcun interesse ad alleviare le sofferenze dei più indifesi. E, inconcepibile che non si trovino le risorse per prendersi cura dei nostri figli, per estendere il servizio anche durante i mesi estivi. persino gli alunni normodotati devono svolgere dei compiti scolastici durante le vacanze estive, per non perdere il contatto con le varie materie di studio. Come si può pretendere, dunque, di sospendere un’attività così importante come l’istruzione domiciliare per disabili, un servizio che dà un contributo fondamentale per la crescita dei soggetti coinvolti ed una notevole forza ai familiari. Sospendere il servizio ai disabili equivale a non dar acqua ad una pianta per tre mesi, farla inaridire e seccare nonostante la cura dei mesi invernali. Ci rivolgiamo ai responsabili del Comune, agli amministratori, a tutti i responsabili a vario titolo affinché trovino un accordo per non sospendere il servizio di istruzione domiciliare, un servizio che non è solo una forma di assistenzialismo ma di crescita reale per quanti ne fruiscono’ La disabilità è anche una risorsa per la società, non un costo; deve prevalere la cultura dell’inclusione non quella dello scarto.

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