Salute

Le classi quarte, TUR-AFM e SIA dell’ “Hodierna” Mussomeli all’evento di Caltanissetta “Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza”

Redazione

Le classi quarte, TUR-AFM e SIA dell’ “Hodierna” Mussomeli all’evento di Caltanissetta “Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza”

Mer, 26/11/2025 - 07:30

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Nell’ambito della  tematica “violenza sulle donne”, gli studenti delle classi quarte, TUR-AFM e SIA dell’Istituto scolastico “Hodierna” Mussomeli, il 30 ottobre u.s.  hanno partecipato all’evento Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza” presso il teatro Regina Margherita di Caltanissetta, organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Caltanissetta con il patrocinio del Comune. Nella prima parte lo spettacolo, diretto e interpretato da Cinzia Spanò, ha messo in scena una storia di cronaca che fece molto scalpore nella “Roma bene” nel quartiere Parioli. La vicenda riguardava il coinvolgimento di adolescenti in fatti di prostituzione e il caso ebbe una forte risonanza mediatica anche perché tra gli insospettabili clienti vi erano professionisti affermati, padri di famiglia e uomini di livello culturale medio-alto. La coraggiosa sentenza della Giudice Paola Di Nicola Travaglini fece il giro del mondo per avere reciso gli stereotipi di genere prevedendo, quale risarcimento, l’acquisto in favore delle vittime di opere sulla condizione femminile, individuando nella “conoscenza” l’unico strumento capace di restituire loro dignità e libertà: nessuna cifra potrà restituire loro ciò che era stato tolto! A seguire la Giudice Paola Di Nicola Travaglini ha tenuto una lectio magistralis che, partendo dalla sua esperienza personale e professionale, ha testimoniato la lotta giornaliera che ogni donna è chiamata a combattere nel tentativo di modificare il punto di vista impresso in una sistema patriarcale ancora troppo radicato nella nostra cultura, atteso che la violenza è un dato prima culturale e poi giuridico. Millenni di pregiudizio che gradualmente stanno portando a restituire dignità alle donne che in passato non potevano esercitare tutte le professioni e che ancora oggi combattono per non sentirsi “ospiti”.  E’stata un’interessante occasione che dimostra come gli stereotipi di genere siano ancora dominanti e che è necessario continuare nella formazione delle giovani generazioni nel campo dell’educazione affettiva e relazionale.

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