“La ‘malattia’ della Sicilia è diventata talmente generalizzata per cui alla fine quello che accade è che tu hai un ritorno dei feudatari, che poi sono spesso figli di altri feudatari, nipoti di altri feudatari, che gestiscono pacchetti di voti. Per questo io penso che l’unico modo per salvare questa regione è commissariarla”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, oggi a Catania, a margine di un’iniziativa dell’Università sul Mezzogiorno. “Quello che servirebbe – ha aggiunto Calenda – è azzerare il rapporto tra politica e spesa del denaro, perché quella cosa lì provoca solamente corruzione e alla fine servizi che sono pietosi, che non vanno bene. Con Azione qui in Sicilia c’era Giuseppe Castiglione che era, diciamo, ferrato in agricoltura. Con noi si è fatto eleggere e se ne è andato. È la dimostrazione del perché non devi prendere nessuno che appartenga a quella stagione. L’hanno fatto altri e quindi noi abbiamo deciso di partire proprio dall’azzeramento, perché poi alla fine tu non puoi campare con questi qua. Noi abbiamo avuto un sacco di offerte di partnership – ha continuato il leader di Azione – con un sacco di questi gruppi qua, ma io penso che così non si cambia niente. Quindi proprio Castiglione è il buon esempio di un pessimo politico. Lunedì – ha continuato Calenda – presenteremo una proposta di commissariamento della Regione per ciò che concerne la sanità e la gestione dell’acqua e dei rifiuti. La battaglia è sulla Sicilia: perché i siciliani abbiano servizi decenti, è una battaglia prioritaria di Azione, perché il nostro lavoro è questo”.
Sicilia, Calenda: “Per salvarla serve commissariarla”
Gio, 23/10/2025 - 12:44
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