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Caltanissetta: una settimana sotto i riflettori tra polemiche, entusiasmi e like: la città si prepara a nuovi dibattiti estivi

Redazione

Caltanissetta: una settimana sotto i riflettori tra polemiche, entusiasmi e like: la città si prepara a nuovi dibattiti estivi

Dom, 20/07/2025 - 02:04

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Quattro notizie, una città e un’ondata costante di commenti che, tra like, condivisioni e critiche, hanno tracciato il termometro dell’opinione pubblica nissena. È stata una settimana intensa per Caltanissetta, attraversata da eventi significativi e discussioni social che hanno movimentato non solo il web ma anche i flussi verso i giornali online, trasformando la cronaca cittadina in una sorta di palcoscenico collettivo.

Il primo argomento a catalizzare l’attenzione è stato il piano di rifacimento delle strade. L’amministrazione Tesauro ha avviato un’operazione straordinaria di riasfaltatura che, per portata e risultati, segna un cambio di passo importante dopo decenni di abbandono. Le strade cittadine, da anni ridotte a un mosaico di buche e toppe, stanno tornando a essere percorribili, regolari, in alcuni tratti addirittura “da biliardo”. Tuttavia, la polemica — immancabile — non si è fatta attendere: al centro del dibattito, il livello di tombini e caditoie. Tra post su Facebook, commenti pungenti e segnalazioni, alcuni cittadini hanno lamentato dislivelli e interventi approssimativi. Gli uffici tecnici del Comune hanno risposto ufficialmente con note inviate ai giornali locali, spiegando nel dettaglio la metodologia degli interventi e rassicurando sul fatto che si tratta di lavorazioni previste in due fasi, con un riallineamento finale. Un confronto a colpi di post e PEC che, in ogni caso, testimonia un rinnovato interesse della cittadinanza per il decoro urbano.

Ma la notizia che ha sorpreso e, soprattutto, entusiasmato di più è senza dubbio quella della piscina comunale di via Rochester. Dopo anni di chiusura, rimpalli di responsabilità e speranze disattese, l’amministrazione ha annunciato ufficialmente il raggiungimento di un accordo con la ditta aggiudicataria dell’appalto. L’obiettivo, ora dichiarato, è la riapertura nei primi mesi del 2026. Una svolta attesa e desiderata da tempo, che ha acceso l’entusiasmo dei nisseni sui social: centinaia di commenti, condivisioni e messaggi di soddisfazione testimoniano quanto questa struttura sportiva sia mancata alla città. Una buona notizia, finalmente concreta, che restituisce fiducia su un fronte troppo a lungo dimenticato.

E poi c’è stata la questione dell’antenna Rai. Il TAR ha respinto il ricorso del Comune, aprendo di fatto la strada alla sua demolizione. Ma, a differenza delle altre notizie, questa non ha scaldato più di tanto gli animi dei nisseni. A parte pochi appassionati — studiosi, nostalgici, estimatori del patrimonio urbano — il tema ha generato reazioni fredde, quasi tiepide. Se vogliamo usare i social come indicatore, l’interesse collettivo è stato decisamente basso. E in fondo, la verità forse è sotto gli occhi di tutti: quando un amico ci viene a trovare in città, nessuno pensa di portarlo “a vedere l’antenna”, né si è mai pensato di valorizzarla con attività turistiche o commerciali. Non esistono souvenir, magliette, tazze o magneti con su scritto “I ❤️ Antenna Rai di Caltanissetta”. Qualcuno l’ha definita la “skyline” della città, come se fossimo a New York o Parigi — con tutto il rispetto per chi ne apprezza la funzione storica e simbolica — ma la verità è che, per la stragrande maggioranza dei nisseni, l’antenna non è mai stata un vero riferimento identitario. E la sua eventuale rimozione, al netto di qualche lacrima per chi l’ha difesa con passione, sarà dimenticata in fretta.

E tra le polemiche più “patriottiche” della settimana, non si può non citare quella sul tricolore che illumina il ponte San Giuliano. Alcuni commentatori hanno evidenziato che, attraversando il ponte in direzione Caltanissetta, l’illuminazione architettonica mostra per primo il colore rosso, anziché il verde, invertendo così — almeno visivamente — l’ordine canonico della bandiera italiana. Un dettaglio che ha acceso il dibattito online.

Tuttavia, osservando la struttura nella direzione opposta, ovvero quella che conduce verso l’autostrada, il ponte si mostra nella sua interezza e il tricolore risulta correttamente disposto a partire dal verde, offrendo una visione armonica e scenografica. È probabile, dunque, che i tecnici dell’Anas abbiano voluto privilegiare proprio questo punto di vista: quello più suggestivo, dove l’illuminazione architettonica valorizza l’intera struttura e non soltanto l’esperienza visiva di chi la percorre. Una scelta estetica che ha trasformato un’infrastruttura stradale in un simbolo urbano, seppur non esente da interpretazioni e discussioni.

Eppure, anche questo tipo di polemiche, per quanto vivaci, raccontano un cambio di prospettiva. Perché se oggi si discute di luci, colori e sequenze cromatiche, è anche perché ci si è lasciati alle spalle problemi ben più gravi. Basti pensare a un anno fa, quando i cittadini di Caltanissetta erano costretti ad affrontare una delle peggiori crisi idriche degli ultimi tempi. Quartieri interi senz’acqua per giorni, turnazioni estenuanti, e un disagio diffuso che aveva minato la quotidianità.

Oggi, grazie a una stagione invernale generosa e al riempimento degli invasi, la situazione si è normalizzata. A parte le consuete rotture della rete, dovute a infrastrutture ormai datate, la distribuzione idrica si mantiene entro parametri tutto sommato accettabili. Che si tratti di merito amministrativo o semplice fortuna, poco cambia: il risultato, per i cittadini, è un’estate con meno emergenze e più leggerezza.

E siamo già pronti a scommettere su quale sarà la tematica “calda” della prossima settimana. Caltanissetta si appresta infatti a vivere uno degli appuntamenti più attesi dell’estate: il concerto dei The Colors, in programma giovedì 24 luglio in viale Regina Margherita. Sicuramente sarà un grande successo di pubblico, ma già immaginiamo le obiezioni: perché The Colors e non i Beatles? Perché in viale Regina Margherita e non in piazza Garibaldi? Ma quanto è costato tutto questo? E non avevamo altre priorità? Puntuali come un orologio, arriveranno i post indignati e i conti fatti al centesimo. Eppure, ogni città italiana — ed europea — vive i suoi eventi con entusiasmo e orgoglio, e così dovremmo fare anche noi. Per una volta, proviamo semplicemente a goderci la musica, la piazza, l’atmosfera. Perché guardare al futuro con ottimismo passa anche da qui: da un concerto, da un applauso, da una sera d’estate che ci ricorda che vivere la città, insieme, è ancora possibile.

Tutto sommato, è anche divertente leggere i commenti sui social, soprattutto sotto l’ombrellone, magari proprio oggi che è domenica. Chissà cosa ci riserveranno le prossime ore: forse scopriremo una nuova grande questione cittadina, un’altra “emergenza” da discutere, risolvere o commentare — spesso senza competenze, ma con tanta fantasia. E allora, prendiamola con leggerezza e ironia. Perché a Caltanissetta, ogni cosa può diventare una causa nazionale… ma spesso resta solo una buona scusa per scrivere qualcosa su Facebook. E va bene così.

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