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Calcio, incubo Italia: niente mondiali. Mancini, “io responsabile” ma per adesso non si dimette

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Calcio, incubo Italia: niente mondiali. Mancini, “io responsabile” ma per adesso non si dimette

Agi |
Ven, 25/03/2022 - 09:07

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Il cielo non e’ azzurro sopra Palermo. La Nazionale italiana è stata sconfitta dalla Macedonia del Nord con un gol dell’ex rosanero Aleksandar Trajkovski, e’ fuori dal Mondiale per la seconda volta consecutiva. E il calcioe’ sotto processo dopo i recenti trionfi europei. Lo stesso Ct Roberto Mancini si mette in discussione, l’amarezza e’ grande, non vuole parlare di futuro e dice con un soffio di voce: “Sono io l’allenatore, sono dunque io il responsabile”. Insieme il capo della Figc, Gabriele Gravina, si affretti a precisare: “Il progetto di Mancini e quello mio vanno avanti. Continuare deve essere la cura per arginare le lacerazioni subite. Abbiamo vissuto tante soddisfazioni negli ultimi tre anni e questo dolore dobbiamo superarlo “. 

Al Barbera l’Italia ha incassato “un risultato immeritato e ingiusto, penalizzante per i nostri ragazzi, per la Nazionale ei nostri tifosi. Nessuno spiraglio di sfiducia. Io continuero’ a proteggere questi ragazzi, il tecnico. Si va avanti a testa alta” .

Il presidente della federazione si e’ presentato in sala stampa con Mancini visibilmente scosso: “Sono l’allenatore e quindi il primo responsabile. E io mi sento responsabile per quello che e’ successo. Sto soffrendo molto per questo. Se quella di Wembley e’ la cosa piu’ bella a livello professionale, questa e’ la piu’ grande delusione”. 

E non e’ il momento di pensare al futuro: “Vediamo cosa succede, la delusione e’ troppo grande per parlarne ora. Ai miei ragazzi voglio piu’ bene ora che a luglio scorso”. Gravina poi allarga la domanda: “. 

Mentre i ragazzi convocati arrivano con molto entusiasmo c’e’ sempre resistenza da parte dei club, da cui la piuttosto Nazionale e’ vista come un fastidio che come opportunita’. Noi possiamo solo chiedere non possiamo fare altro… se non e’ condividere il progetto, non possiamo imporre delle regole che sono solo nostre. Dobbiamo piuttosto riflettere su un nodo piu’ centrale e piu’ radicale: vediamo le gare e sono pochissimi i selezionabili, questo e’ il tema su cui dobbiamo riflettere, c’e’ qualcosa che deve essere rivisto. Dobbiamo aprire un confronto molto incisivo”. Infine, Palermo, che con oltre 34 mila spettatori ha incoraggiato in tutti i modi gli Azzurri: “E’ eccezionale stata – conclude Gravina – straordinaria e torneremo presto, la citta’ lo stramerita”.

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