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Scuola in piena quarta ondata Covid. Skuola.net: “prof assenti, aule ghiacciate e connessioni in tilt”

Redazione 2

Scuola in piena quarta ondata Covid. Skuola.net: “prof assenti, aule ghiacciate e connessioni in tilt”

Ven, 28/01/2022 - 19:25

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Non ci sarà stato il disastro immaginato da molti, ma le prime settimane di scuola del 2022, che il Governo ha voluto a tutti i costi in presenza, sembrano essere comunque state una vera corsa ostacoli.

La lista dei disagi segnalati dagli studenti è davvero cospicua: prof assenti, quarantene, mascherine Ffp2 da pagare di tasca propria, connessioni internet scolastiche scadenti, freddo polare in classe e mezzi sovraffollati. O almeno così raccontano i 3mila alunni di scuole medie e superiori intervistati dal portale Skuola.net negli scorsi giorni.

Si va a scuola, sì, o almeno ci si prova, contagi permettendo. Ma non è detto che si riesca a fare lezione. ”Perché uno dei principali problemi dall’inizio dell’anno è legato ai casi di positività (o alle quarantene) tra il corpo docente che, ancora più di quelli registrati tra gli studenti, mettono in crisi il corretto andamento della didattica – sottolinea Skuola.net – Oltre un ragazzo su due, infatti, afferma che in queste settimane come minimo un professore è stato assente a causa del Covid (al Nord si sfiora il 60%); mentre il 12% ha dovuto fare a meno dell’insegnante di ruolo per altri motivi.

Alla fine, poco più di un terzo (36%) ha avuto tutti i prof titolari a disposizione”. ”Una situazione che, se il sistema di sostituzione con i supplenti funzionasse a dovere, non creerebbe troppi disagi – continua – Peccato che non sia così.

Laddove almeno un docente è mancato, solo il 15% non ha dovuto saltare neanche un’ora di lezione avendo immediatamente a disposizione un sostituto. Tutti gli altri hanno avuto destini differenti. E se per il 49% le ore di buco sono state limitate, il 36% ha saltato gran parte o addirittura tutte le ore di lezione che avrebbe dovuto fare il professore assente”.

 ”La situazione quarantene appare critica anche sul fronte dei contagi tra gli studenti: al termine della settimana appena passata, ad esempio, almeno secondo quanto riportato dal campione intervistato, a poter teoricamente fare lezione con la classe tutta in presenza, quindi con nessuno positivo al Covid o in isolamento, era appena un alunno su cinque – sottolinea Skuola.net – Al Sud va leggermente meglio: gli studenti in una classe Covid free sono uno su quattro.

Ma il dato rappresentato è particolarmente effimero: con i protocolli e l’andamento dei contagi attuali è più facile vincere al lotto che prevedere come si svolgerà la didattica il giorno successivo”. ”Nelle ultime due settimane la stragrande maggioranza degli studenti (66%), invece, ha avuto almeno un compagno che è stato costretto a seguire da casa – riferisce Skuola.net – Tutto questo in un contesto che vede quasi la metà degli studenti (48%) lamentare ancora problemi di connessione in classe, che impediscono di allestire una buona Didattica digitale integrata, con alcuni alunni in presenza e altri ”a distanza”. Una condizione comunque migliore della restante parte – circa 1 su 10 – per i quali pare si sia dovuto ricorrere all’attivazione del protocollo anti-contagio, mettendo l’intera classe in Dad”. ”Strettamente connessa al tema quarantene è poi la lotteria dei tamponi, a cui gli studenti devono sottoporsi per via dei protocolli oppure per ragioni di sicurezza personale quando si verificano casi di positività nel gruppo classe – aggiunge – Dall’inizio dell’anno scolastico, circa 1 studente su 4 riporta di aver dovuto effettuare almeno un test al mese – prosegue A cui va aggiunto quel 10% che dice di aver perso il conto per quanti ne ha fatti. A qualcuno altro (34%) è capitato meno di una volta al mese. Solo il 30%, fino a questo momento, è riuscito a salvare le proprie narici dalla profanazione diagnostica”. 

‘Normale che, con un quadro del genere, un fattore dominante sia la paura – prosegue la nota di Skuola.net – Quella che sta portando la maggior parte degli alunni a volersi proteggere al massimo quando sono a scuola. Così anche se i protocolli impongono l’obbligo della mascherina Ffp2 solo a partire dalla prima positività nel gruppo classe, sono in molti ad usarle spontaneamente: il 46% degli intervistati racconta che la maggior parte dei compagni le utilizza, a cui si aggiunge un ulteriore 38% in cui il maggior livello di protezione è d’uso comune.

Con buona pace delle mascherine chirurgiche acquistate dalle scuole e che continuano a essere distribuite prevalentemente in classe secondo il 16% dei partecipanti all’indagine. Ciononostante, i ragazzi si dividono sull’ipotesi di estendere l’obbligo di Green Pass anche per loro: a essere d’accordo sono solo 2 su 3”. ”L’arma principale con la quale si combatte il virus a scuola è soprattutto quella dell’apertura costante delle finestre: così tra impianti di riscaldamento deficitari e mancanza di sistemi di trattamento dell’aria – lusso disponibile solo per il 5% della popolazione scolastica – il freddo la fa da padrone. Solo 1 studente su 10 si dichiara soddisfatto del comfort termico in aula”, continua. 

”Fortuna che sui mezzi pubblici ci si può riscaldare stando vicini: per il 70% degli studenti costretti a farne uso, circa la metà di quelli intervistati, il sovraffollamento è una costante – riferisce – Come pure il mancato rispetto delle regole: solo 1 su 3 dice che ora a bordo tutti indossano la mascherina Ffp2, diventata obbligatoria da inizio anno anche sul trasporto pubblico locale.

Quanto basta per comprendere le ragioni di quelli che hanno direttamente rinunciato a prendere i mezzi pubblici per il tragitto casa-scuola: tra chi attualmente non li usa, infatti, oltre 1 su 10 era un vecchio utente che però ha smesso proprio parallelamente all’aumento dei contagi”. ”I problemi a scuola non mancano, e a farne le spese sono soprattutto i ragazzi”, commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net. ”Tra contagi, docenti assenti, Dad a intermittenza, aule da Era Glaciale, connessioni internet scolastiche zoppicanti, tamponi a go go, questo 2022 non è iniziato nel migliore dei modi – aggiunge – E l’aumento dei contagi insieme ai complicati protocolli di gestione dei positivi crea una sensazione continua di instabilità e timore. Ma è importante che, nonostante tutto, i ragazzi restino a scuola. Per questo sono urgenti un ripensamento e una semplificazione dei protocolli, per permettere agli studenti di vivere la scuola, come è nel loro diritto, più serenamente possibile. E investimenti per evitare che per proteggersi dal virus gli studenti debbano congelare in classe o pagare di tasca propria le mascherine Ffp2”.

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