“L’emergenza dei rifiuti in Sicilia è creata ad arte dal 1999, ignorando le norme e gli obblighi di trattamento e riduzione dei quantitativi di rifiuti in discarica, ricorrendo a continui allargamenti di questi impianti per garantire il massimo profitto ai gestori.
Oggi l’unica soluzione prospettata dal governo è il trasferimento fuori dalla Sicilia, con un notevole aggravio dei costi, e la costruzione di inceneritori, inaccettabile se non inattuabile alla luce delle nuove direttive europee ma anche per i tempi di costruzione e messa in esercizio.
L’approdo in Aula del disegno di legge sui rifiuti non è più rimandabile per paura dei franchi tiratori coadiuvati da una incosciente opposizione”.
Così i deputati all’Ars di Attiva Sicilia che hanno presentato una mozione per chiedere al governo regionale di “correggere le inefficienze della gestione del ciclo dei rifiuti con il potenziamento della impiantistica del riciclo e il commissariamento di quei Comuni che non mostrano un impegno nel contenimento dell’indifferenziata”.
“Le discariche sono al limite di saturazione, lo sappiamo dai tempi di Lombardo, e ancora si parla, come ai tempi di Crocetta, di dover mandare i rifiuti all’estero – aggiungono – La maggior parte dei Comuni siciliani, a fronte di grande impegno e buone performance, paga le emergenze causate dalla incapacità e recalcitranza di altri Comuni. Chiediamo al governo regionale di adottare provvedimenti risolutivi”.

