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Libri: narrare la parità di genere e il significato attuale del femminismo. Consigli per bambini e adolescenti

Marcella Sardo

Libri: narrare la parità di genere e il significato attuale del femminismo. Consigli per bambini e adolescenti

Ven, 05/03/2021 - 10:11

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L’8 marzo non è una giornata che deve passare inosservata: si tratta di un’opportunità per riflettere su parità di genere e femminismo. Prerequisiti indispensabili per promuovere una cultura di rispetto e contraria alla violenza di genere.

Tutto può diventare un’opportunità di formazione, compresa la scelta di regalare a bambini e adolescenti libri che affrontino queste tematiche e che utilizzino un linguaggio chiaro e adatto alla loro età.

I pedagogisti continuano a ribadire quanto sia importante educare bimbi e bimbe sin dalla prima infanzia alla libertà di seguire le proprie passioni senza condizionamenti.

Storie della buona notte per bambine ribelli” è una collana di successo pubblicata da Mondadori ma ideata e curata da Elena Favilli e Francesca Cavallo. Un percorso di successo che ha già all’attivo tre volumi nei quali si raccontano esperienze di vita di donne coraggiose.

“Eroine” per il semplice fatto di aver saputo contrastare il sistema convenzionale di oppressione e soffocamento fisico, psicologico e culturale del loro contesto sociale. Musiciste, influencer, attiviste, scienziate, artiste.

Donne che hanno saputo trarre fuori la loro forza interiore ed essere capaci di far emergere la loro personalità, carisma o competenza o professionalità.

Un’altra lettura da non sottovalutare è “Turchina la strega” pubblicato da Matilda Editrice in coedizione con la casa editrice spagnola Nube Ocho.

Si tratta di un piccolo volume edito a settembre 2019 ma che ha vinto il premio “Narrare la parità” promosso dall’associazione Woman to be.

La strega Turchina detesta i suoi capelli, più adatti a quelli di una mielosa fatina. Sarà il piccolo Lele a farle scoprire quanto sciocchi siano i pregiudizi e quanto sia importante invece perseguire i propri desideri profondi, senza condizionamenti.

La giuria ha scelto questo racconto perché “Il testo, mantenendo un agile ritmo narrativo, introduce personaggi tipici della narrazione fiabesca, ribaltandone ruoli e condizioni stereotipate. L’intreccio e le soluzioni proposte dalla trama si risolvono felicemente in un vero e proprio divertissement finale, di sicuro effetto scenografico.

Insomma, un racconto divertente, adatto a bambine e bambini dai tre anni in su in cui si ribaltano giocosamente stereotipi radicati: chi ha detto che una strega non possa avere i capelli turchini? O un bambino non possa divertirsi a pettinare le bambole? O che i maschietti devono essere per forza dispettosi e prepotenti?”

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