Arrivata la terza ondata, la nuova chiusura delle scuole porta con sé il problema dell’accudimento dei minori. Con i nonni limitati nella loro attività di assistenza ai nipoti, le famiglie italiane si trovano a dover puntare sulla ricerca di baby sitter.Sul sito Sitly.it, piattaforma specializzata nella ricerca di baby sitter, è aumentato il numero di accessi del +14,5% (+11,3% di genitori) e di nuovi iscritti per un +10% nella settimana in cui si è ufficializzata la chiusura delle scuola di ogni ordine e grado in quasi tutta la Penisola.
Oltre il 70% dei profili ‘genitore’ di recente iscrizione sono donne, la maggior parte di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Soprattutto per bambini piccoli, visto anche la fascia di età rilevata tra le madri.Il 46,9% delle famiglie registrate a Sitly hanno figli tra gli 0 e i 4 anni.In questa ricerca di baby sitter manca totalmente la richiesta di accudimento dei bambini per impegni serali: il coprifuoco, i ristoranti, i teatri e i cinema chiusi portano i genitori a restare in casa, almeno terminato il lavoro, con i propri figli.”Molti genitori ci chiedono se le baby sitter sono disposte a lavorare anche in questo periodo – dice Jules Van Bruggen, ceo del gruppo Sitly -.
La risposta è certamente sì, anche perché il lavoro domestico è sempre stato permesso dai diversi Dpcm. Il problema più sentito è piuttosto quello dei medici e operatori sanitari, che si trovano con i figli a casa e con poche baby sitter disponibili a offrire servizio nelle loro case. Su questo tema arrivano diverse segnalazioni, soprattutto da quando c’è stata la rettifica della nota governativa che accoglieva i bambini dei lavoratori essenziali a scuola”.
Il costo orario di una baby sitter è aumentato nell’ultimo anno. Rispetto al rilevamento svolto da Sitly nella scorsa estate 2020 troviamo una crescita in città come Torino e Bologna (da 8 a 9 euro all’ora, e nel 2019 le due città segnavano 7 euro l’ora), Milano da 9 a 9,5 euro l’ora (confermandosi tra le città più care insieme a Genova, con lo stesso trend del capoluogo lombardo, e Aosta, che si pone in cima alla classifica con 10 euro all’ora).
Cresce anche la tariffa delle baby sitter di Venezia, da 8,3 euro a 9 euro.Costanti Roma e Trieste con una richiesta media di 8,5 euro l’ora, così come Trento e Bolzano, e Firenze, fissa su 9 euro.Continuando verso il centro sud, a Napoli la richiesta oraria media si conferma 7,5 euro, come a Campobasso, e a Reggio Calabria 7 euro, ma a Bari la tariffa sale da 6,5 a 7,5 euro; a Cagliari da 7,5 a 8 euro l’ora; a Ancona da 7 a 8,5 euro; a L’Aquila da 7,5 a 8,5 euro.
A Perugia nel 2019 la richiesta media era 7 euro, ora è 8,5 euro. Anche a Palermo cresce di 1 euro la tariffa oraria, arrivando a 8,5 euro.Unico capoluogo in controtendenza è Potenza, a 6,5 euro l’ora contro i 7 euro di due anni fa.In generale quindi la tariffa media nazionale diventa 8,3 euro rispetto ai 7,6 euro di un anno fa, cifra che aveva confermato la tariffa del 2019.