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Confagricoltura, allarme siccità: in Sicilia innovare reti idriche

Redazione 2

Confagricoltura, allarme siccità: in Sicilia innovare reti idriche

Dom, 21/03/2021 - 11:43

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“L’acqua e’ un bene prezioso da preservare con attenzione promuovendone l’uso responsabile.

L’agricoltura ha ridotto, negli ultimi decenni, di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione. Ma non basta.

Occorre mettere mano con urgenza all’intera rete idrica nazionale, che dopo trent’anni di abbandono e’ in pessime condizioni”.

Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Nel nostro Paese solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta.

E’ necessario costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell’acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata. Per Confagricoltura sono queste le priorita’ su cui intervenire.

Va ripristinata e rinnovata una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che e’ una delle sfide piu’ importanti dell’economia circolare. Le annate siccitose hanno creato danni per piu’ di 15 miliardi, meta’ dei quali in quattro regioni: Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.

E l’Italia e’ al terzultimo posto nella classifica europea per investimenti nel settore idrico: solo 40 euro per abitante l’anno, contro una media europea di 100 euro. Confagricoltura invita a cogliere l’occasione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico e del Recovery Plan per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, forieri di eventi estremi siccitosi e alluvionali, per ripristinare e realizzare quelle infrastrutture necessarie a gestire la risorsa idrica.

Nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggravera’ ulteriormente la carenza idrica dell’Italia. “L’agricoltura e’ il settore che piu’ risentira’ della siccita’, per questo diventa sempre piu’ importante riuscire ad accumulare l’acqua piovana, per poterla utilizzare nei momenti di carenza.

Occorre distinguere fra l’acqua prelevata e l’effettivo consumo. Quello primario e’ l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perche’ quella impiegata nell’uso irriguo – ricorda Confagricoltura – non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi”.

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