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Rassegna Stampa. Blitz antidroga “River”. Continuano gli interrogatori per associazione a delinquere

Vincenzo Pane - La Sicilia

Rassegna Stampa. Blitz antidroga “River”. Continuano gli interrogatori per associazione a delinquere

Dom, 21/02/2021 - 12:50

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C’è chi si è difeso con dichiarazioni spontanee, chi ha ammesso alcune responsabilità e chi ha deciso di avvalersi
della facoltà di non rispondere nel corso degli interrogatori riguardanti il blitz antidroga “River”, con cui i carabinieri hanno arrestato undici persone tra cui figurano i presunti componenti di una rete di pusher ed i loro fornitori.

Ad ammettere alcune accuse è stato il nisseno Marco Ventura, 38 anni (difeso dall’avvocato Maria Francesca Assennato), che si è poi visto concedere i domiciliari dal gip Gigi Omar Modica, su richiesta della sua legale.

A respingere l’accusa di fare parte di un’associazione a delinquere sono stati i nisseni Mario Ragusa, 28 anni, e Alessandro Fiume, 38 anni, mentre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Giuseppe Fiume, 52 anni, ex articolista del Comune con mansioni di custode della villa Amedeo (suocero di Ragusa e fratello di Alessandro Fiume), Eros Fabrizio Fiume, 28 anni (figlio di Giuseppe). In silenzio anche Desiree Maria Federica Gangi, 31 anni, compagna di Giuseppe Fiume, l’unica agli arresti domiciliari, mentre gli altri indagati sono tutti in carcere.

Secondo l’accusa il gruppo avrebbe spacciato grosse quantità di cocaina in città; a rifornire lo stupefacente sarebbero stati tre catanesi ritenuti vicini al clan mafioso dei Cappello di Catania – Isidoro Di Stefano, 40 anni, Santo Puglisi, 50 anni e Emanuele Cosimo Tringali, 41 anni insieme
al canicattinese Diego Milazzo, 37 anni.

Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, singoli episodi di spaccio e anche il furto di una slot machine al bar Diana di via Turati (contestato solo a Eros Fiume e Santoro) i reati contestati a vario titolo.

Gli avvocati difensori Maria Francesca Assennato, Giuseppe Dacquì, Giuseppe Iacuzzo, Davide Schillaci, Manuela Micale e Luigia Di Fede valuteranno se presentare
ricorso al Tribunale del riesame.

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