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Draghi al Senato: “Abbiamo la responsabilità di avviare una nuova ricostruzione” – Il discorso del Presidente

Redazione 2

Draghi al Senato: “Abbiamo la responsabilità di avviare una nuova ricostruzione” – Il discorso del Presidente

Mer, 17/02/2021 - 10:58

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nelle comunicazioni in Aula al Senato per il voto di fiducia ha parlato di lavoro, ambiente, scuola, innovazione digitale, parità di genere e, soprattutto, ricostruzione di un paese ferito.

“Oggi noi abbiamo, come accadde ai governi dell’immediato Dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una Nuova Ricostruzione”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, nelle comunicazioni in Aula al Senato per il voto di fiducia.

“L’Italia si risollevò dal disastro della Seconda Guerra Mondiale con orgoglio e determinazione e mise le basi del miracolo economico grazie a investimenti e lavoro. Ma soprattutto -rimarca il premier- grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti. Nella fiducia reciproca, nella fratellanza nazionale, nel perseguimento di un riscatto civico e morale.

A quella Ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte. Sono certo che anche a questa Nuova Ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto.

Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”.

ECONOMIA. DIFENDERE IRREVERSIBILITÀ SCELTA EURO -“Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori.

Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilita’ della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre piu’ integrata che approdera’ a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”. Lo ha detto il premier, Mario Draghi, nel corso del suo intervento in Senato.

SCUOLA. DAD HA CREATO DISAGI E DISUGUAGLIANZE – “La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde nellenostre comunità, non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche su quelloculturale ed educativo.

Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quellinelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso laDidattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non puònon creare disagi ed evidenziare diseguaglianze.

Un dato chiarisce meglio ladinamica attuale: a fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie disecondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti (il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la Didattica a Distanza”.

“E’ necessario investire nella formazione del personale docente per allineare l’offerta educativa alla domanda delle nuove generazioni.

In questa prospettiva particolare attenzione va riservata agli ITIS (istituti tecnici). In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. E’ stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale. Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate”, aggiunge.

UNIVERSITA’. INVESTIRE IN RICERCA PUNTANDO ALL’ECCELLENZA “La globalizzazione, la trasformazione digitale e la transizione ecologica stanno da anni cambiando il mercato del lavoro e richiedono continui adeguamenti nella formazione universitaria. Allo stesso tempo occorre investire adeguatamente nella ricerca, senza escludere la ricerca di base, puntando all’eccellenza, ovvero a una ricerca riconosciuta a livello internazionale per l’impatto che produce sulla nuova conoscenza e sui nuovi modelli in tutti i campi scientifici.

Occorre infine costruire sull’esperienza di didattica a distanza maturata nello scorso anno sviluppandone le potenzialità con l’impiego di strumenti digitali che potranno essere utilizzati nella didattica in presenza”.

ITALIA POTENZA ECONOMICA E CULTURALE, ESSERE PIU’ ORGOGLIOSI – “Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell’Unione europea. Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere.

Siamo una grande potenza economica e culturale. Mi sono sempre stupito e un po’ addolorato in questi anni, nel notare come spesso il giudizio degli altri sul nostro Paese sia migliore del nostro. Dobbiamo essere più orgogliosi, più giusti e più generosi nei confronti del nostro Paese.

E riconoscere i tanti primati, la profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato, che altri ci invidiano”.

AMBIENTE, CITA PAPA “LE TRAGEDIE NATURALI RISPOSTA A MALTRATTAMENTO” – “Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livelllo dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili. Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo”.

LAVORO. PROTEGGERE I LAVORATORI – Il governo “dovra’ proteggere tutti i lavoratori, ma sarebbe sbagliato aiutare tutte le attivita’ indistintamente”.

FISCO. NON E’ UNA BUONA IDEA CAMBIARE TASSE UNA ALLA VOLTA – Non si devono cambiare tasse una alla volta, serve un intervento complessivo e le Riforme andrebbero affidate a esperti. Serve, inoltre, una revisione profonda Irpef, semplificare, ridurre, con progressivita’.

“Negli anni recenti i nostri tentativi di riformare il Paese non sono stati del tutto assenti, ma i loro effetti concreti sono stati limitati. Il problema sta forse nel modo in cui spesso abbiamo disegnato le riforme: con interventi parziali dettati dall’urgenza del momento, senza una visione a tutto campo che richiede tempo e competenza. Nel caso del fisco, per fare un esempio, non bisogna dimenticare che il sistema tributario e’ un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all’altra.

Non e’ una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Un intervento complessivo rende anche piu’ difficile che specifici gruppi di pressione riescano a spingere il governo ad adottare misure scritte per avvantaggiarli”.

RECOVERY PLAN. MISSIONI RIORGANIZZATE MA RESTANO QUELLE – “Le Missioni del Programma potranno essere rimodulate e riaccorpate, ma resteranno quelle enunciate nei precedenti documenti del Governo uscente, ovvero l’innovazione, la digitalizzazione, la competitività e la cultura; la transizione ecologica; le infrastrutture per la mobilità sostenibile; la formazione e la ricerca; l’equità sociale, di genere, generazionale e territoriale; la salute e la relativa filiera produttiva”.

SSN. VIRUS HA MESSO A DURA PROVA, GRAVISSIME CONSEGUENZE ECONOMICHE E SOCIALI – “Da quando è esplosa l’epidemia, ci sono stati – i dati ufficiali sottostimano il fenomeno – 92.522 morti, 2.725.106 cittadini colpiti dal virus, in questo momento 2.074 sono i ricoverati in terapia intensiva.

Ci sono 259 morti tra gli operatori sanitari e 118.856 sono quelli contagiati, a dimostrazione di un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno. Cifre che hanno messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, sottraendo personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie, con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani”.

“L’aspettativa di vita, a causa della pandemia, è diminuita: fino a 4-5 anni nelle zone di maggior contagio; un anno e mezzo-due in meno per tutta la popolazione italiana. Un calo simile non si registrava in Italia dai tempi delle due guerre mondiali”.

PNRR. OBIETTIVI PUNTERANNO A 2030 E 2050 – “In base a tale visione strategica, il Programma nazionale di Ripresa e Resilienza indicherà obiettivi per il prossimo decennio e più a lungo termine, con una tappa intermedia per l’anno finale del Next Generation EU, il 2026.

Non basterà elencare progetti che si vogliono completare nei prossimi anni. Dovremo dire dove vogliamo arrivare nel 2026 e a cosa puntiamo per il 2030 e il 2050, anno in cui l’Unione Europea intende arrivare a zero emissioni nette di CO2 e gas clima-alteranti”.

ESTERI. GOVERNO SARA’ CONVINTAMENTE EUROPEISTA E ATLANTISTA- “Nei nostri rapporti internazionali questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite.

Ancoraggi che abbiamo scelto fin dal dopoguerra, in un percorso che ha portato benessere, sicurezza e prestigio internazionale. Profonda è la nostra vocazione a favore di un multilateralismo efficace, fondato sul ruolo insostituibile delle Nazioni Unite.

Resta forte la nostra attenzione e proiezione verso le aree di naturale interesse prioritario, come i Balcani, il Mediterraneo allargato, con particolare attenzione alla Libia e al Mediterraneo orientale, e all’Africa”.

MIGRANTI. CRUCIALE POLITICA EUROPEA DEI RIMPATRI – “Altra sfida sara’ il negoziato sul nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo, nel quale perseguiremo un deciso rafforzamento dell’equilibrio tra responsabilita’ dei Paesi di primo ingresso e solidarieta’ effettiva.

Cruciale sara’ anche la costruzione di una politica europea dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, accanto al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati”.

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