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Usa, sostenitori di Trump assediano il Congresso: feriti e caos nella culla della democrazia

Redazione 2

Usa, sostenitori di Trump assediano il Congresso: feriti e caos nella culla della democrazia

Mer, 06/01/2021 - 22:22

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Un gruppo di sostenitori del presidente statunitense, Donald Trump, ha circondato il palazzo del Congresso della Georgia, mentre a Washington un altro gruppo di fan dell’inquilino della Casa Bianca hanno assaltato il Campidoglio interrompendo la certificazione dei voti del Collegio elettorale.

Una donna e diversi poliziotti sono stati colpiti da colpi di armi da fuoco in Congresso.

Secret Service e Swat Team dell’Fbi armati anche con gas lacrimogeni sono stati dispiegati al Congresso.

 “Le scene che stiamo vedendo al Campidoglio non rispecchiamo la vera America, non rappresentano ciò che siamo, ma un gruppo di estremisti. Questo non è altro che caos, disordine, e deve finire. E finire adesso. Faccio appello a questa gente: andate via, lasciate che democrazia vada avanti”: “è insurrezione”. Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden.

Uno dei manifestanti che hanno fatto irruzione nel Congresso degli Stati Uniti e’ riuscito a raggiungere l’ufficio privato della speaker della Camera, Nancy Pelosi. Una foto pubblicata sul profilo Twitter di HuffPost lo mostra seduto con i piedi sulla scrivania. Alla cintola sembra avere un’arma, o un manganello. Accanto a se’ ha una bandiera degli Stati Uniti.

 “So che siete feriti, è stata un’elezione che ci è stata rubata ma dobbiamo avere la pace, vi amiamo, andate a casa”, “non vogliamo che nessuno si faccia male”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rivolgendosi ai sostenitori violenti che hanno assaltato il Campidoglio a Washington.  Nel frattempo Twitter sotto il videomessaggio del presidente

Ha fatto comparire una nota in cui il social avvisa che “l’affermazione che le elezioni sono state truccate viene contestata e pertanto questo tweet non puo’ ricevere commenti o like e non puo’ essere ritwittato a causa di un rischio di violenze”. 

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