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Le tessere e il mosaico: “La tentazione” di don Salvatore Callari

Don Salvatore Callari

Le tessere e il mosaico: “La tentazione” di don Salvatore Callari

Dom, 04/10/2020 - 08:18

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Don Salvatore Callari

La rubrica le Tessere ed il Mosaico di Don Salvatore Callari affronta un argomento che non è tra quelli su cui solitamente riflettiamo: LA TENTAZIONE . Più o meno tutti , in modo diverso, nei più svariati campi, siamo, o siamo stati soggetti alla tentazione. Noi in queste pagine settimanali abbiamo inteso e intendiamo parlare delle virtù del cristiano, per questo possiamo giudicare strana la piccola fatica di oggi. Ci dispiace che, per ragioni di collegamento diretto o non, dobbiamo parlare anche del demonio che è protagonista infausto dei momenti della tentazione o ne è il promotore potremmo dire “ lo sponsor” più assiduo delle iniziative che portano al male . Mi pare necessario, però, fare una distinzione essenziale e preliminare. In concreto nella nostra vita si parla di tentazione, come causa del suggerimento che porta a compiere il male. qualcosa di illecito, il peccato. Ma non sempre è così. Molte volte si usa nel senso di “ spinta” “sollecitazione ad agire” a soddisfare qualche desiderio innocente, gesti o azioni del tutto legittime che non potranno implicare responsabilità negativa che poi si qualifica come peccato. Per esempio: vedo una bella macchina e sono tentato di comprarla, o un vestito elegante e vorrei acquistarlo , c’è un concerto musicale e sono tentato di partecipare … La vera responsabilità morale nasce se si tratta di compiere il male, un gesto negativo e si cede alla tentazione mancando di fedeltà a Dio, con la disobbedienza alle sue leggi. Certo non è detto che si possa avvertire la presenza del demonio nei singoli casi specifici. Ma egli è colui che ha “ creato le strutture” del peccato che ha trovato un modo che automaticamente porta al peccato, avendo reso l’uomo incline al male col peccato originale. Anzi si è insediato nell’uomo e vive, per così dire nel suo cuore e suggerisce e stimola, illude aprendo false per lui prospettive ingannevoli di felicità, di libertà, di esperienze nuove e accattivanti. E così l’uomo è tentato alla vendetta, a gesti di violenza, a dir male del prossimo nella falsità, ad approfittare ingiustamente della roba altrui, facendosi travolgere dalla immoralità, con drammatici tradimenti. E’ allora che dobbiamo resistere alle nefaste illusioni del maligno. E ora cito, con qualche ritocco Juan Arias: Cristo, io sono il diavolo, sono il male, sono la zizzania che cresce col grano, sono nel cuore di ogni uomo che parlerà con le mie labbra… diaboliche; e l’uomo continuerà a venderti per pochi soldi, ti rinnegherà per viltà, che farà guerra al fratello con l’odio nel cuore.” La tentazione è il frutto della concupiscenza, della cattiveria, delle difficoltà della vita. E di questo si vanta il lurido maligno, bugiardo per natura, maestro di discordia. La tentazione , in sé, non è peccato ma lo è se si cede alle sue lusinghe. Diceva taluno .” io so resistere a tutto, tranne che alla tentazione” Ma S. Paolo dice : Dio non permetterà di essere tentati al di sopra delle vostre forze. Noi lo preghiamo : non lasciarci entrare nella tentazione” , ma liberaci dal male “

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