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Rassegna stampa. Caltanissetta, In via Camillo Genovese va in scena il “papocchio”

Redazione

Rassegna stampa. Caltanissetta, In via Camillo Genovese va in scena il “papocchio”

Ven, 25/09/2020 - 09:14

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CALTANISSETTA – Verrebbe voglia di definire un grottesco “papocchio” (con puntuale scaricabarile di responsabilità) quello che è stato realizzato ieri mattina in via Camillo Genovese dove, quasi a sorpresa (visto che tutti pensavano che i lavori di ripristino dell’antica pavimentazione avrebbero riguardato tutta la strada) è stato steso un “tappetino” di bitume per buona parte di essa. Dopo i primi 8-10 metri a partire da corso Umberto (a carico del Comune), la “2 Rete Gas” ha fatto stendere sulle basole e sull’acciottolato che una volta componevano la pavimentazione della strada un sottile strato di bitume sino alla piazzetta dove una volta sorgeva la “Pescheria”.

A seguire – sino all’incrocio con via Dante Alighieri – resta invece la copertura in cemento. Sicché in poco più di 100 metri, da ieri sono esistenti tre tipi di pavimentazione: quella antica (che quando, dopo gli scavi, affiorò fu detto che sarebbe stata tutta riportata alla luce), quella “moderna” (ovvero lo strato di asfalto che copre tutto, anche le bellezze che gli antichi ci avevano tramandato) e quella meno “moderna” ma altrettanto obbrobriosa in cemento che negli anni è stata realizzata per livellare la carreggiata resa sconnessa dall’incuria.

Poco importa che ieri l’assessore Marcello Frangiamone ha voluto puntualizzare che i marciapiedi ai due lati della strada verranno realizzati appena partiranno i cantieri di servizio finanziati dalla Regione. Sul bitume che nello stesso momento stava ricoprendo basole, ciottoli di fiume e sconnessioni varie, ha invece detto: «Si sta realizzando ciò che ci ha detto di fare la Soprintendenza, ovvero un primo tratto con l’antica pavimentazione di basole e ciottoli per raccordarlo con la pavimentazione di corso Umberto, una parte centrale che coprirà temporaneamente la carreggiata sconnessa (che provvederemo a rimuovere appena avremo le somme necessarie) mentre la parte finale, non interessata ad alcuno scavo, resterà quella che era e ci metteremo mano solo quanto avremo la disponibilità finanziaria». Inutile dire che quanti si sono ritrovati a transitare da quelle parti hanno drasticamente “bocciato” ciò che si stava realizzando.

E qualcuno con amaro sarcasmo ha aggiunto: «Poi ci sorprendiamo e anzi ci indigniamo che siamo in fondo alla classifica nazionale sulla qualità della vita…» . (di Lino Lacagnina, fonte La Sicilia)

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