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Acireale, donna picchia figlia e maltratta compagno e madre: arrestata

Redazione

Acireale, donna picchia figlia e maltratta compagno e madre: arrestata

Ven, 10/07/2020 - 16:36

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Una giovane 23enne di Acireale, è stata posta ai domiciliari dal Gip su richiesta della Procura di Catania per i reati di maltrattamenti in famiglia, estorsione, furto in abitazione ed uso indebito di carta di credito. La misura cautelare è stata però imposta in abitazione diversa da quella dove abitano le persone offese con divieto di comunicazione tra quest’ultima e la figlia minore. Il Gip ha anche disposto nei confronti della donna la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per 6 mesi.

Le indagini, coordinate da magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce su una situazione di forte impatto emotivo per l’efferatezza dimostrata dalla madre nel compiere gratuite ed ingiustificabili violenze fisiche e psicologiche nei confronti della figlioletta di due anni ma che, addirittura, hanno avuto inizio quando la piccola aveva solo qualche mese di vita.

La donna vive insieme al compagno 30enne, ristretto agli arresti domiciliari per il reato di furto, nell’abitazione dei genitori di quest’ultimo i quali tra l’altro, in particolare la madre, sono stati anch’essi oggetto di violenze e minacce da parte della ragazza nel difficilissimo periodo di convivenza. In particolare la destinataria dei provvedimenti, madre di due bambine di 5 e 2 anni nonché di un maschietto di 2 mesi appena, è solita far uso di sostanze stupefacenti e, per tal motivo, era continua la sua richiesta di soldi ai suoceri (lui di 62 anni e lei di 55) con danneggiamenti delle suppellettili in caso di loro diniego, ma anche di furti di oggetti all’interno dell’abitazione che, poi, avrebbe venduto per ricavarne una somma sufficiente all’acquisto della droga.

Non mancavano inoltre le minacce dell’indagata dirette al suocero, sempre in caso di non accoglimento delle sue richieste di denaro, di distruggere la sua attività commerciale. Ma purtroppo questo è solo il più tenue aspetto di un problema gravissimo, una storia che assurge a livelli di drammaticità allorché si scopre che la vittima principale dell’aberrazione comportamentale della madre è proprio la figlia, sottoposta a violenze di ogni genere, legata con una corda al seggiolone, obbligata con urla e botte a dormire quotidianamente dalle 21:00 alle 12:00 per consentirle di soddisfare le proprie necessità.

Il compagno della giovane ed i suoi genitori erano ben a conoscenza del comportamento della donna la quale, però, aveva soggiogato l’intero nucleo familiare minacciando di rivalersi con ulteriori violenze proprio sulla bambina. 

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