Salute

Caltanissetta, depistaggio Borsellino. Teste poliziotto piange in aula: “Sono stato uno stupido”

Redazione

Caltanissetta, depistaggio Borsellino. Teste poliziotto piange in aula: “Sono stato uno stupido”

Ven, 18/10/2019 - 16:34

Condividi su:

CALTANISSETTA – “Mi ordinarono di staccare la registrazione di Vincenzo Scarantino perché il collaboratore doveva parlare con i magistrati”. La rivelazione del poliziotto Giampiero Valenti arriva durante l’udienza del processo per il depistaggio sulla strage di via D’Amelio davanti al Tribunale di Caltanissetta. Il poliziotto racconta il periodo in cui l’ex pentito Vincenzo Scarantino veniva sentito, tra il ’94 e il ’95, dai magistrati per le sue dichiarazioni poi rivelatesi false sulla strage in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. “Di Ganci mi disse di staccare l’intercettazione perché Scarantino doveva parlare con i pm”, ha poi ribadito l’ispettore superiore della Polizia di Stato facendo riferimento al suo superiore che era il responsabile delle intercettazioni. Una rivelazione importante che arriva a metà processo che vede alla sbarra tre poliziotti: Mario Bò, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. “Di Ganci mi disse poi di riavviare l’intercettazione dopo che Scarantino aveva finito di parlare con i magistrati”, ha aggiunto.

Prima la rivelazione a sorpresa in cui dice, per la prima volta, di avere dovuto interrompere la registrazione dell’intercettazione dell’ex pentito Vincenzo Scarantino, mentre quest’ultimo era a San Bartolomeo a Mara con la sua famiglia, perché quest’ultimo “doveva parlare con i magistrati”. Poi, l’ispettore superiore di Polizia Gianpiero Valenti proseguendo la deposizione al processo sul depistaggio BORSELLINO, è scoppiato a piangere. E ha accusato altri colleghi di avergli fatto “firmare dei brogliacci” senza conoscerne il contenuto. Il Procuratore aggiunto Gabriele Paci gli ha mostrato i verbali con i brogliacci con la sua firma e il poliziotto ha ammesso: “Sì quella è la mia firma, la riconosco ma non conoscevo qual era l’attività di intercettazione. Sono stato uno stupido. Ma non avevo esperienza, ero giovane”.

Pubblicità Elettorale