Salute

Elezioni amministrative a Caltanissetta: troppe maschere in campo, in attesa del Carnevale

Redazione

Elezioni amministrative a Caltanissetta: troppe maschere in campo, in attesa del Carnevale

Dom, 24/02/2019 - 17:57

Condividi su:

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Nella esausta e comunque aspirante “Capitale del Centro Sicilia” (Caltanissetta) è tempo di elezioni amministrative. Dunque si vota, il prossimo 28 aprile 2019, per eleggere il nuovo sindaco (o sindaca), la nuova giunta il nuovo consiglio comunale. L’inizio di questa ennesima campagna elettorale coinciderà, inesorabilmente, con il Carnevale 2019. Ma in effetti, di maschere, di lazzi e sorprese ne abbiamo già visti parecchi, in questi giorni concitati e confusi di candidature nissene.
Insomma: troppe maschere in campo, in attesa del Carnevale. Troppi “personaggetti” in cerca d’autore.
Alla voce “maschera”, il vocabolario della lingua italiana Treccani ci dice: “màschera 1.a. Finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginarî e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca; può essere indossata a scopo magico-rituale (ad esempio, per rappresentare con efficacia antropomorfica l’essenza divina o demoniaca), bellico (per incutere terrore al nemico), di spettacolo (per comunicare con immediatezza il carattere e la funzione di un personaggio), di divertimento (come le maschere dai tratti spesso grotteschi che si usano per il Carnevale), o semplicemente per non farsi riconoscere (e in questo caso potrà avere forma molto semplice): gli attori del teatro greco e romano recitavano con la maschera; maschera; maschera tragica; maschera comica; maschera da stregone; mettersi, portare, levarsi, togliersi la maschera …”
Qualcuno, a proposito della politica (evidentemente scettico e disincantato) ha scritto: “La politica è un pendolo che oscilla tra anarchia e tirannide sospinto dalla forza delle illusioni che si rinnovano di continuo”.
Già, la politica: “la buona politica”, “la bella politica, “la politica concreta”, “il bene comune”, il “buongoverno”, “la buona, sana amministrazione”. Belle parole. Sentite e risentite infinite volte. Belle parole che sentiremo e risentiremo ancora e ancora … Un forte senso di stanchezza, forse persino di nausea ci pervade. Inevitabilmente. Che dire, comunque? Una sola, autentica parola vorrei sentire aleggiare in questa ennesima campagna elettorale nissena. Una sola parola: “responsabilità”. Auspicando fortemente di non dovere assistere, per i prossimi 5 anni, all’ennesima tragedia di un città dis-amministrata da improvvidi, se non ridicoli politicanti.

Leandro Janni

Pubblicità Elettorale