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In Francia i gilet gialli, da noi i carnefici travestiti da vittime: non scordiamocene alle elezioni

Sergio Cirlinci

In Francia i gilet gialli, da noi i carnefici travestiti da vittime: non scordiamocene alle elezioni

Mar, 05/01/2021 - 17:09

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CALTANISSETTA – Noi italiani spesso siamo in competizione con i cugini francesi, lo siamo sui vini, sulla cucina, sull’abbigliamento; prendiamo in giro i cugini francesi soprattutto perché non hanno il bidet, ma loro dalla loro hanno un qualcosa di molto più importante di tutto il resto, hanno La Marsigliese, che è il canto dei rivoluzionari francesi, poi adottato dalla Francia come inno nazionale, un canto che è nel loro DNA e che noi, pur avendo il bidet, non avremo mai. Da sempre i francesi sono stati un popolo rivoluzionario; dalla rivoluzione francese, ma forse anche prima, hanno sempre cercato di farsi rispettare e far rispettare soprattutto i propri diritti, specialmente quelli conquistati delle volte anche con il sangue. In questi giorni, anche se i nostri Tg ne parlano poco, in Francia sta succedendo una mezza rivoluzione, che pian pianino si sta allargando in altri paesi europei e molto timidamente anche in Italia. Molti penseranno chissà quali diritti civili siano in pericolo, chissà quale riforma costituzionale si stia cercando di fare….ed invece nulla di tutto ciò; i francesi stanno protestando contro la diminuzione del potere di acquisto e quelle che vengono definite le “politiche anti-auto”, per l’aumento della benzina e dei limiti di velocità. Si avete capito bene, per la diminuzione del potere di acquisto, per l’aumento della benzina e per l’abbassamento dei limiti di velocità. Qualcuno magari penserà che questi neo rivoluzionari siano guidati dalle forze politiche di opposizione, da chi vuol mettere in difficoltà il governo Macron ed invece, anche in questo caso ci si sbaglia. Il movimento dei “gilet gialli” non è un’organizzazione politica, non ci sono sigle politiche e sindacali alle spalle, magari c’è qualche infiltrato “destructeur”, non ha un leader riconosciuto: nei comunicati si legge di una protesta del popolo francese. Figuratevi che le informazioni vengono veicolate e diffuse attraverso Facebook, il famoso social network dalle nostre parti tanto odiato da alcuni…ora forse intuite anche il perchè. Sulla pagina Facebook si legge infatti che i “gilet gialli” sono persone “come me e te, un pensionato, un artigiano, uno studente, un disoccupato, un uomo d’affari, soprattutto una persona che è preoccupata di non arrivare alla fine del mese” insomma cittadini comuni stanchi di subire. —-Notizia delle ultime ore, hanno ottenuto un rinvio, hanno quindi “vinto”, ma nonostante tutto continuano chiedendo non il rinvio ma l’abrogazione totale— Vi chiederete..ma perché ci dici tutto ciò ? Dico ciò perché guardando la tv facevo questa riflessione, noi non saremo mai come i francesi…e vi spiego il perchè. Da noi, parlo in Italia, in questi ultime decenni abbiamo visto di tutto nel completo silenzio di tutti, anche di coloro che dovevano difendere i nostri diritti, sindacati, associazioni e similari. Aumenti indiscriminati, perdita di potere d’acquisto, disoccupazione ai massimi livelli, cancellazione di diritti, etc etc…non continuo per non affliggerci ulteriormente. Da noi, e stavolta parlo in Sicilia, anni ed anni di governi che avrebbero dovuto essere la rinascita per la nostra bella terra, hanno al contrario agevolato malaffare e corruzione e di questa rinascita non ne abbiamo visto nulla. Oggi addirittura dal #diventeràbellissima, dopo le recenti dichiarazioni del Presidente Musumeci passeremo al #diventeremovecchissimi, visto che parla di una ventina di anni per vedere dei miglioramenti sostanziali. Da noi, e stavolta parlo di Caltanissetta, leggiamo quasi quotidianamente di passi indietro che la città fa, chiusura di negozi ed attività in genere, servizi essenziali carenti, disoccupazione giovanile e non in costante aumento, fuga di giovani e meno giovani, ospedale con reparti ridotto al lumicino ed in crisi di personale, centro storico che cade a pezzi, per non parlare di viabilità ed acqua che ormai sono il top dei disservizi. La città è bella, la centralità dovrebbe essere un ulteriore vantaggio, mai sfruttato, per renderla appetibile ad investimenti e tanto altro. Peccato sia stata in tanti anni gestita male, depredata, sfruttata e mal-trattata; adesso cortesemente non mi si dica che sono un denigratore, uno che ama parlar male della propria città e che la rende agli occhi di chi ci legge una brutta città. E’ esattamente il contrario, io mi arrabbio con coloro che ci vogliono far vedere quello che non c’è, con quelli che ci vogliono solo far sognare, con quelli che giornalmente ci vengono a raccontare una nuova favola, sperando di illuderci e magari pensando che parlando di partecipazione o che una barca, uno spettacolo o una mostra possa far rinascere una città senza strade e senza i servizi essenziali. Questo chiamasi nascondere la polvere sotto il tappeto, o meglio prendersi in giro o meglio per i fondelli…e non voglio essere volgare. I veri responsabili sono tutti coloro che in decenni e decenni hanno affidato al privato servizi essenziali, vedi acqua, promettendoci un miglior servizio del pubblico, agevolando solo assunzioni e ritorni amicali; hanno fatto cadere progetti essenziali che potevano far svoltare economicamente la città, vedi Università, avvantaggiando la vicina Enna; stanno portando al collasso l’Ospedale Sant’Elia, avvantaggiando altre strutture a noi vicine. Si, siete voi cari politici tutti i responsabili, siete voi che in questi anni ci avete raccontato “bugie”, illudendoci con annunci ed altro, mentre la città lentamente scivolava a valle, siete sempre voi che adesso magicamente avete trovato denari ed idee per la rinascita della città, siete voi, e ci metto dentro anche l’opposizione, solo sulla carta, che siete in cerca di una nuova verginità per riproporvi nuovamente in primavera. Oggi volete addirittura mostrarvi incolpevoli, quasi vittime, non solo di un sistema ma di un modo di far politica; solo oggi avete il coraggio di parlare, di denunciare, dimenticando di quando andavate a braccetto e magari a cena, o prendevate contributi e facevate finta di non sapere o di non vedere. Voi, a vostro dire, eravate il nuovo, avevate tutte le ricette, ci avevate promesso rinascita e riqualificazione ed invece avete ridotto una città in queste condizioni, però a sentir voi tutto è perfetto, i vostri fallimenti sono sempre per colpa di altri, Provvidenza, Viabilità, Acqua ed altro sono l’emblema di un fallimento totale… e chi prova a contrastarvi viene tacciato di ignoranza e di voler solo distruggere e screditare, quando invece siete voi che dovreste, scendere dal piedistallo ed avere la dignità di andar via e cambiare mestiere. Però…pensandoci bene probabilmente, i veri responsabili siamo noi cittadini, siamo noi che continuiamo a parlare, siamo noi che continuiamo a farci prendere in giro da voi, siamo noi a scrivere tanto ed a commentare di più…tanto voi ve la ridete, pensate infatti: “lasciamoli parlare tanto non hanno il coraggio di far nulla e ci rivoteranno pure” …….ed in fondo probabilmente avete pure ragione. E’ inutile aggiungere altro, noi non saremo mai francesi, anche perché a noi piace stare a guardare che altri si espongano per noi… giusto per poi poter dire “io non c’ero” o “io non l’ho detto”. Non sono mancate di certo le occasioni per scendere in piazza e passeggiare/manifestare, ma il nisseno ama delegare, soprattutto quando c’è da metterci la faccia. Quindi, visto e considerato che farsi vedere per molti è “brutto” voglio solo augurarmi che in primavera, andando a votare, molti indosseremo un gilet giallo e non ci faremo ingannare, per l’ennesima volta, da favole e ricette buone per tutte le stagioni. Certo ci vuole qualcuno di veramente credibile, di visti e rivisti e di minestre, più o meno, riscaldate ne stiamo rivedendo tanti.

P.S.: Ricordate, un gilet costa 2.50€

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