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Il Vescovo e la Diocesi nissena solidali con il Vallone per il diritto alla viabilita’

Redazione

Il Vescovo e la Diocesi nissena solidali con il Vallone per il diritto alla viabilita’

Mar, 13/11/2018 - 10:16

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Il Vescovo di Caltanissetta Mons. Mario Russotto esprime la sua piena solidarietà con il movimento dei cittadini del Comitato Viabilità Negata nel Vallone, che hanno deciso di indire una manifestazione pubblica per venerdì 16 novembre, per chiedere con forza e determinazione il ripristino di condizioni di civiltà elementare sulle strade che assicurano i collegamenti tra Mussomeli e gli altri Comuni della zona nord della provincia ed il resto del mondo.

Sin dal suo insediamento alla guida della Diocesi Mons. Russotto ha levato alta la sua voce per segnalare le condizioni insostenibili del sistema comunicativo del Vallone, fonte di isolamento, pericoli per l’incolumità delle persone, disagi economici ed esistenziali, dispendio di risorse e di energie per le centinaia di pendolari, che si aggiungono al viaggio cui sono costretti quotidianamente per raggiungere i luoghi di lavoro.

Una società in cui è difficile muoversi, comunicare tra territori e comunità diverse, separati da pochi chilometri che diventano abissi di distanza insormontabile, è una società in cui si spegne anche la speranza della possibilità di uno sviluppo economico e civile.

La ricchezza delle risorse ambientali, culturali ed umane, che potrebbe, se valorizzata, costruire un modello di sviluppo ecosostenibile capace di attrarre investimenti e turismo, viene dilapidata per l’incuria di chi, ai vertici delle istituzioni, negli anni ha lasciato nel più completo abbandono questi territori, fino a ridurli nell’isolamento quasi totale.

Tutta la Chiesa diocesana è al fianco dei cittadini nella protesta e nell’attenzione vigile rispetto alle responsabilità delle autorità competenti, nazionali, regionali e locali, senza sconti né eccezioni, e nel richiamarle ad essere immediatamente operative per offrire soluzioni a breve, medio e lungo termine ad un problema fondamentale per il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, in uno Stato che vuole ancora definirsi democratico, pienamente inserito, e non soltanto a parole, nella civiltà europea.