MILANO – Il 3,7% degli adolescenti ha un uso problematico dei mezzi tecnologici e circa 300 mila giovani tra i 12 e i 25 anni soffrono di dipendenza di internet. Di questi dati si e’ parlato a Milano durante la presentazione di “Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza”, il libro degli psichiatri Claudio Mencacci e Gianni Migliarese edito da Pacini sull’impatto che lo sviluppo delle tecnologie, l’utilizzo della rete e degli smartphone possono avere in periodi sensibili dello sviluppo cerebrale come il periodo adolescenziale.
“Gli adolescenti di oggi sono stati correttamente definiti ‘nativi digitali”, spiega Claudio Mencacci, direttore Dipartimento Neuroscienze e salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano.
“Questa terminologia sottolinea che l’adolescente vive il proprio sviluppo identitario in un mondo in cui uno degli aspetti centrali e’ rappresentato dalla tecnologia. Diviene quindi fondamentale cercare di comprendere quale possa essere l’effetto di questi strumenti nel percorso di modellazione cerebrale adolescenziale”, aggiunge. L’utilizzo della tecnologia e’ ormai ubiquitario negli adolescenti italiani. I dati Istat segnalano che quasi il 95% dei ragazzi tra i 14 e 19 anni utilizza internet. Gli studi internazionali segnalano che l’utilizzo della tecnologia puo’ diventare problematico in una percentuale compresa tra l’1 e il 4% circa di questi ragazzi.
Giovanni Migliarese, coautore del libro e responsabile del Centro ADHD Adulti della Asst-Fbf-Sacco, ricorda che L’Organizzazione Mondiale della Sanita’ ha presentato ormai nel 2005 un piano d’azione finalizzato a favorire la salute mentale, riconosciuta finalmente tra i capisaldi del benessere individuale.
In Italia oggi vivono circa 8 milioni e 200 mila giovani tra i 12 e i 25 anni. Di questi circa il 10% (dati Istat) si dichiarano globalmente insoddisfatti della loro vita, delle loro relazioni amicali, familiari e della loro salute. Questo dato segnala che un numero estremamente significativo di giovani e’ in una situazione di difficolta’ emotiva, confermata dalla prevalenza, sempre attorno al 10%, di forme depressive o ansiose in questa fascia d’eta’. E’ a questi 800 mila giovani che bisogna prestare attenzione facilitando il riconoscimento di tutti quei fattori ‘tossici’ che possono favorire l’esordio e il mantenimento di patologie psichiche. “La presenza ubiquitaria della tecnologia provoca quella che potremmo definire come una vera e propria sovrastimolazione sensoriale – spiega Mencacci -. I ragazzi sono sempre esposti a micro-stimolazioni attraverso gli smartphone.
Alert, messaggi, like tendono a creare uno stato di allerta, con conseguenze che si riscontrano sull’attenzione, sulla memoria e sui ritmi del sonno. Quasi il 90% dei ragazzi riferisce di aver sperimentato il fenomeno della ‘vibrazione fantasma’ ovvero del falso allarme di ricezione di un messaggio sul cellulare”.
“La tecnologia permette enormi vantaggi sul versante dell’acquisizione delle conoscenze, specialmente di conoscenze settoriali e tecniche, mentre rischia di non aiutare nella creazione delle competenze emotive, affettive e relazionali.
L’aspetto centrale dell’adolescenza, che potremmo anche definire come l’eta’ delle scelte, risulta proprio quella di non lasciare irrisolte problematiche emotive, relazionali e affettive. E’ quindi centrale la necessita’ di prestare attenzione ai ragazzi che mostrano un pattern problematico di utilizzo di questi mezzi”, conclude Migliarese.

