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Mafia, 8 gennaio 1993 assassinato il giornalista Beppe Alfano: 25^ anniversario

Redazione

Mafia, 8 gennaio 1993 assassinato il giornalista Beppe Alfano: 25^ anniversario

Lun, 08/01/2018 - 09:35

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BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA) – Oggi, a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, sara’ ricordato il 25^ anniversario dell’assassinio di Beppe Alfano, corrispondente del quotidiano “La Sicilia” di Catania.
Alfano, uno degli otto giornalisti uccisi in Sicilia dalla mafia, venne assassinato a soli 47 anni per le sue inchieste giornalistiche sulla mafia. Aveva raccontato la guerra tra cosche in corso nel Messinese, gli affari per i maxi-appalti per i lavori pubblici, gli scandali legati alle frodi di produttori agrumicoli che intascavano illegalmente i fondi europei.

Era una sera fredda dell’8 gennaio del 1993: gli assassini di mafia entrano in azione a Barcellona Pozzo di Gotto e uccidono Giuseppe Aldo Felice Alfano, Beppe per gli amici, giornalista coraggioso le cui inchieste erano una minaccia per la mafia e per la politica collusa a Cosa Nostra. E’ il secondo giornalista ucciso dalla mafia in Sicilia, dopo Mario Francese, caduto sotto i colpi dei killer il 26 gennaio del 1979.

I sicari sparano tre colpi di calibro 22 a bruciapelo mentre Beppe era nella sua Renault 9. Le sue inchieste sul quotidiano La Sicilia avevano rivelato gli intrecci tra mafia, imprenditoria e collusioni con la politica.

Uomo incorruttibile, giornalista d’inchiesta con il fiuto e l’esperienza del poliziotto, l’intuito del magistrato e la passione per la ricerca della verità, Alfano pochi giorni prima di essere ucciso aveva anche individuato il nascondiglio del boss dei boss Nitto Santapaola, gli appoggi dei quali godeva per mandare avanti i traffici di mafia e soprattutto gli intrecci tra massoneria deviata e Cosa Nostra. Non solo, ma Alfano disegnò anche l’organigramma delle cosche di Barcellona e del messinese, importante traccia che venne usata anche dagli inquirenti nel contrasto alle cosche emergenti degli anni ’90. Un giornalista che non si poteva né comprare né intimidire: doveva essere eliminato e subito

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