CALTANISSETTA – Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne: questo fenomeno è oggi una delle più estese violazioni dei diritti umani, trasversale – seppure con caratteristiche variabili – nei vari paesi e nei vari gruppi sociali, determinato da specificità di ordine sociale e culturale. In Europa e in Italia la violenza domestica è un fenomeno capillarmente diffuso, che si caratterizza soprattutto per la natura intima dei rapporti esistenti tra le donne vittime di violenza e i loro aggressori, molto spesso partner o ex partner e/o appartenenti allo stesso nucleo o ambito familiare. L’ampiezza e la multiformità del fenomeno lo rendono difficile da misurare nella sua interezza: si stima che circa sette donne su dieci nel mondo abbiano subito in qualche momento della propria vita una qualche forma di violenza, nella maggior parte dei casi perpetrata da persone a lei vicine (partner o familiari).
La Comunità Terapeutica “ La Ginestra”, dell’Associazione “Casa Famiglia Rosetta”, rivolge il proprio servizio Educativo, attraverso interventi articolati e mirati, in una presa in carico integrata al sostegno delle donne ospiti coinvolte a diverso titolo nel fenomeno della violenza, fornendo loro strumenti atti a fronteggiarli, rimuovendo le condizioni di difficoltà attraverso la riscoperta delle proprie potenzialità, il riconoscimento dei propri bisogni e l’acquisizione delle capacità dell’agire in autonomia, migliorando l’efficacia delle azioni di contrasto alla violenza ossia “ l’empowerment femminile”, chiave appropriata capace di far scoprire lo spazio più intimo, protetto, ingiudicabile, nel quale poter esprimere aspetti della propria personalità attraverso un contesto nuovo, nel quale conoscere e ri-conoscersi.
Le attività educative e laboratoriali, che si svolgono in seno alla comunità, mirano a stimolare e sviluppare alcune particolari forme espressive delle donne ospiti che attraverso la manualità, la musica, il teatro, la letteratura acquisiscono maggiore fiducia in se stesse e nelle proprie capacità.
L’applicazione delle terapie espressive quali: la Musicoterapia, l’Arteterapia, la Danzaterapia, il Salotto di lettura in ambito preventivo ed educativo, costituiscono una risposta alla richiesta di accudimento della persona. Esse comprendono una serie di interventi, in cui coesistono un processo estetico ed un processo rieducativo/terapeutico. Le artiterapie utilizzano elementi artistici e strategie tipiche della comunicazione non verbale, hanno l’obiettivo di sviluppare il potenziale espressivo delle persone con lo scopo del raggiungimento del benessere dell’individuo, attraverso la libera espressione artistica (Bunt, 1994) .
I laboratori permettono l’espressione del sé creativo, nel dare voce a quelle parti di sé inespresse, sconosciute alla quotidianità, che emergono, a volte dolcemente o a volte prepotentemente, nella dimensione “sicura” del personaggio. Nello specifico, il laboratorio teatrale diventa uno strumento unico per promuovere e contribuire significativamente al processo riabilitativo delle ospiti, protagoniste ed artiste dell’opera di cambiamento della loro vita e dei loro figli.
Donne segnate dalla sofferenza, dalla violenza, dagli abusi, da vissuti di frustrazioni e di insuccessi, che reclamano il diritto per sé e per i loro figli ad una vita dignitosa e autonoma, consapevoli di meritarla e di dover lottare per conquistarla. Donne che si riscattano e decidono di riappropriarsi della propria femminilità, concetto controcorrente rispetto alla graduale scomparsa della concezione tradizionale di maschile e femminile di questi ultimi anni. Donne che decidono di trasformare la perdita, il dolore, la discriminazione e la solitudine in nuovi orizzonti di possibilità e conquiste, elevando la propria differenza di genere ad elemento di ricchezza della società , valorizzando l’esperienza e il pensiero femminile in ogni campo: umano, materiale, politico, culturale, professionale.
Con l’ attuazione del laboratorio teatrale – “ Le Onde”- si sono realizzati degli eventi che hanno permesso alle donne ospiti della Comunità Terapeutica “La Ginestra” di esibirsi sul palcoscenico; tali rappresentazioni hanno permesso di sottolineare e dare voce al mondo interiore femminile, interpretando, contemporaneamente, aspetti di forza e di fragilità, al fine di risanare le “scissioni” conseguenza dei vissuti di ognuna e contribuire al rafforzamento del proprio sé ed elaborare gli eventi dolorosi spesso inconsciamente rifiutati.
Il progetto “Sole a…Scacchi, attività socio-educative della Comunità Terapeutica “La Ginestra”, esso si rivolge in particolar modo alle donne della Casa Circondariale di Agrigento, le protagoniste di questi incontri di “Salotto Letterario” sono le donne ospiti della “Ginestra”, che con il loro impegno si pongono al servizio dell’Incontro con l’Altro, con momenti di discussione, di riflessione, di scambio dei propri vissuti esistenziali e mettendo in gioco le proprie sfide di superamento di vecchie barriere disfunzionali che tanto hanno impedito la buona costruzione di relazioni umane.
In conclusione, il fine degli interventi educativi rivolti alle donne ospiti della Comunità terapeutica “ La Ginestra” è l’acquisizione della consapevolezza: dalla considerazione di una donna, fragile e passiva vittima “predestinata”, si passa sempre più a quella di una donna come soggetto attivo, credibile, forte, che reagisce per proteggere se stessa e i suoi figli dalle varie forme di prevaricazione …
citando Papa Francesco: “ Dio ha creato la donna perché tutti noi avessimo una madre.”