Salute

Rete ospedaliera regionale: Consiglio comunale straordinario approvato documento all’unanimità presenti i sindaci della zona

Carmelo Barba

Rete ospedaliera regionale: Consiglio comunale straordinario approvato documento all’unanimità presenti i sindaci della zona

Mer, 12/04/2017 - 10:00

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MUSSOMELI – Approvato all’unanimità dai presenti 18 su 20 consiglieri comunali (assenti Martorana e Capodici) il documento presentato, ieri pomeriggio, nell’aula “Francesca Sorce”, durante il consiglio straordinario convocato a seguito alla nuova rete ospedaliera regionale.Erano presenti le Amministrazioni comunali viciniori, interessati alla problematica, con sindaci, assessori, presidenti di consiglio e consiglieri Comunali: Mussomeli, Acquaviva Platani. Bompensiere, Milena, Sutera, Villalba, Vallelunga Pratameno, Cammarata e San Giovanni Gemini. Il saluto e l’introduzione del presidente del Consiglio Gero Valenza hanno avviato i lavori del consiglio comunale, che non vuole essere una battaglia di protesta ma di proposta, in ordine, appunto, alla trattazione dell’unico punto all’ordine del giorno riguardante, appunto, le ripercussioni di ordine sociale in merito al nuovo piano sanitario regionale della riorganizzazione degli ospedali pubblici. E’ seguito l’intervento del sindaco che ha esordito dicendo subito che “Questo non è il momento delle polemiche, ci saranno altri momenti nel tirare le somme, questo è il momento dell’unità che non deve avere nessun uomo politico, deve essere assolutamente trasversale. Nel suo intervento ha comunicato l’elenco degli invitati a partecipare alla riunione, riepilogando le vicissitudini della struttura del “Longo”. Sono seguiti gli altri inerventi: Roberta Modica in qualità di componente commissione sanità:” Sono Roberta Modica e faccio parte di questo consiglio comunale da due anni e inoltre sono membro della Commissione Sanità. “Oggi, siamo tutti qui, per l’ennesima volta,  ha esordito Modica, riuniti a discutere delle problematiche che continuano ad affliggere l’ospedale di Mussomeli. Problematiche che si sono accavallate l’una sull’altra e che stanno portando l’ospedale stesso alla sua completa distruzione. Con la nuova rete ospedaliera abbiamo un ospedale così articolato: Reparto medicina, 14 posti letto u.c.

  • Reparto ortopedia, 10 posti letto u.c, che resta in piedi grazie al lavoro instancabile del dott. Dell’Utri e della sua équipe (e che probabilmente sarà il prossimo bersaglio da abbattere per distruggere completamente l’ospedale!),
  • Riabilitazione, 10 posti letto u.s. che da tanto tempo ci promettono di aprire ma di cui ancora non si è realizzato nulla
  • Lungo degenza, 12 posti letto u.s
  • Chirurgia che vorrebbero ridurre ad un reparto operativo solo 12 ore su 24, riducendo le tipologie di interventi che ad oggi sono stati eseguiti e che non si potrebbero più fare se il reparto fosse in day surgery.La chirurgia è un reparto che da tanti anni non dà i numeri desiderati e si presenta come l’anello debole del presidio, un reparto che invece, avrebbe dovuto rappresentare il pilastro portante di questa struttura, purtroppo ridotta ormai in macerie. Ma ridotta in macerie da chi? Da che cosa? Ridotta in macerie da scelte scellerate da parte di manager che si sono avvicendati nel corso degli anni e che hanno difeso cose e persone indifendibili. Lo stato in cui versava la chirurgia era stato già denunciato dai vari sindacati tramite stampa e atti ufficiali. Sono memorabili, infatti, le dure battaglie condotte dal sindacalista della CGL.Dati alla mano, da ottobre ad oggi, la chirurgia ha ottenuto risultati e numeri sorprendenti. Nei primi tre mesi dell’anno ha ottenuto un indice occupazionale vicino all’80%. Quindi, poniamoci una domanda: perché questi numeri non stati ottenuti negli anni passati? A chi bisognerebbe imputare la cattiva gestione del reparto? Perché non sono stati presi in considerazione i sindacati? E perché proprio i risultati di questi tre mesi non sono stati comunicati all’assessorato della Sanità? Chi avrebbe dovuto farlo?Ulteriore punto dolente di questa rete ospedaliera è la chiusura del reparto Pediatria. Il diritto alla salute è un diritto di tutti e con la chiusura di questo reparto, lo neghiamo alla parte che più ne ha bisogno, la parte più vulnerabile: ai bambini. L’ospedale di Mussomeli è un punto di riferimento per tantissimi paesi del Vallone e chiudere la pediatria significa negare la possibilità di salvare la vita non solo ai bambini che risiedono in paese, ma a migliaia e migliaia di bambini che vivono in zone limitrofe. Con la rete viaria che ci ritroviamo ad avere, è impensabile che un genitore, nel momento in cui il figlio sta seriamente male, si faccia carico della responsabilità di accompagnarlo in macchina alla volta del più vicino presidio ospedaliero. E la chiusura di questo reparto è scaturita da una promessa non mantenuta: avrebbe dovuto essere una chiusura momentanea ma si è rivelata definitiva. E di questo siamo davvero stanchi! Siamo stanchi che tutto quello passato per momentaneo diventi definitivo, di false promesse, di manager che salvaguardano i loro interessi individuali…e per questo, mi rivolgo a tutti voi: sindaci, esponenti politici di ogni colore che siete stati sempre coinvolti nelle nostre battaglie per la salvaguardia del nostro ospedale, dobbiamo uscire da questo consiglio comunale non con congetture, ipotesi, supposizioni…dobbiamo uscire da questo consiglio con fatti, dobbiamo rimboccarci le maniche affinché l’ospedale non venga distrutto, smantellato. I cittadini che vi hanno eletto, vi hanno dato la loro fiducia e si aspettano di riceverla in cambio sotto forma di diritti salvaguardati e garantiti, primo fra tutti il diritto alla salute.Dobbiamo fare di tutto affinché la pediatria ritorni operativa e la chirurgia sia tutelata nella sua piena operatività, cioè 24 ore su 24 ore. E se l’assessorato alla sanità farà orecchie da mercante alle nostre richieste, vi chiedo un gesto incisivo, comune e compatto: la deposizione delle vostre fasce presso l’assessorato stesso. Voi sindaci, rappresentate l’intera comunità che vi ha eletto, e la deposizione della fascia rappresenterebbe quell’intera popolazione che non è d’accordo con le scelte scellerate di pochi sulla salute di tutti”.   Sono seguiti gli interventi dei sindacati rappresentati da Lillo Ippolito e da Osvaldo Barba, dai rappresentanti delle Amministrazioni del circondario e dai rappresentanti dei gruppi consiliari con Salvatore Cardinale, Enzo Munì, Saverio Sciarrino e Carmelo Schembri. Alla fine è stato presentato un documento, letto dal Presidente del Consiglio Comunale Gero Valenza, che è stato approvato, come già detto, all’unanimità dai 18 coinsiglieri presenti. Questo il documento approvato:

“PREMESSO che:
• è stato presentato dalla Regione Sicilia il documento di riordino della rete ospedaliera;
• tale riorganizzazione conferma l’Ospedale di Mussomeli come nosocomio ricadente in area svantaggiata;
• vengono riconfermati i posti letto nel numero di 52 anche se si assiste ad una ridistribuzione che porta all’assegnazione di 10 posti letto per l’apertura del centro di riabilitazione, all’aumento di 6 posti per la lungo degenza, nonché all’aumento di altri 2 posti per la medicina (ciò viene notevolmente apprezzato perché si ha in tal modo possibilità di rispondere all’esigenze di una popolazione che invecchia sempre più, visto la crescente denatalità e l’abbandono dei nostri paesi da parte dei giovani), ma al tempo stesso si ha modo di assistere alla riduzione dei posti letto in chirurgia che da 12 posti passa a 6 DH, e passa da unità complessa a unità semplice ciò comportando una contrazione di determinati interventi che potrebbe essere di notevole nocumento, perché essendo l’ospedale in zona svantaggiata, in alcuni casi occorre intervenire immediatamente sul posto, diversamente il paziente rischierebbe di non farcela prima di raggiungere l’ospedale più vicino;
• che il servizio di pediatria viene ridotto a mero servizio ambulatoriale e la chiusura del reparto è stata purtroppo la naturale conseguenza della scomparsa del punto nascita che man mano ha comportato, di conseguenza, chiusura del reparto di ginecologia e adesso si constatata, che il reparto di pediatria dalla nuova rete ospedaliera non è assolutamente contemplato;
RITENUTO che il piano di riordino della rete ospedaliera non ha tenuto in debito conto delle difficili vie di comunicazione che incidono sui tempi di percorrenza e dunque sul tempestivo accesso alle cure sanitarie in altre aree e, addirittura, in caso di precipitazioni nevose per mancanza di tempestivi interventi di spazzamento e messa in sicurezza, impediscono qualsivoglia tipologia di mobilità extraurbana;

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

 Si chiede il mantenimento della struttura Ospedaliera M.I. Longo quale Ospedale di base in zona disagiata e dunque:
• l’immediato reinserimento della pediatria e dell’ostetricia nella nuova proposta di rete ospedaliera in considerazione del fatto che trattasi di utenti che per la loro tenera età hanno bisogno di un approccio particolarmente specialistico e una urgenza pediatrica non può essere affrontata alla stessa stregua di un adulto, dato che occorrono specifiche professionalità e le condizioni di completo abbandono delle strade della zona non consentono di raggiungere in tempo utile l’ospedale più vicino, mettendo così a rischio la vita dei piccoli pazienti;
• l’immediato reinserimento dei posti ordinari di chirurgia nella nuova proposta di rete ospedaliera in considerazione del fatto che la produttività del reparto in questi ultimi mesi è aumentata considerevolmente e che proprio le condizioni di disagio del territorio impongono la presenza di questo importante reparto nella sua piena operatività;
 Si chiede l’immediata istituzione di un tavolo tecnico permanente composto dai comuni interessati dalle prestazioni sanitarie fornite dalla struttura ospedaliera in questione, dalla direzione generale dell’ASP di Caltanissetta e dall’Assessorato Regionale alla Salute.
SI SOTTOPONE AL CONSIGLIO COMUNALE L’ESAME
DELLA PROBLEMATICA AL FINE DI DETERMINARSI CIRCA LE INIZIATIVE DA INTRAPRENDERE.

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