MUSSOMELI – Un anno se ne va ed un altro ne arriva ed il film è sempre lo stesso:  i  rituali e ripetitivi scambi di auguri, talvolta stancanti,  specialmente quando raggiungono quei soggetti colpiti da eventi negativi, appunto,  che hanno inciso nella loro vita nel corso dell’anno. Eppure, la circostanza serve, comunque, a  fare riflettere  tutti, a circoscrivere episodi di cose belle o brutte che siano state: un momento di riflessione, dunque, i cui tasselli, certamente, vanno a formare il mosaico della  vita di ognuno e di quella più in generale di una comunità. Fra le cose negative si riscontrano  persone che non ci sono più, aspettative disattese, attività nel caos, mancanza di lavoro, inadeguatezza e  mancata funzionalità  di strutture pubbliche con una società politica, spesso disattenta per il raggiungimento del bene comune. Di converso, ci possono essere state cose positive che hanno promosso la crescita sociale , riconducibile alla realizzazione di progettualità, da tempo portate avanti, ottenimento di posti di lavoro, riconoscimenti e apprezzamenti vari nei diversi settori. Ma una cosa è sintomatica ed arriva dalle interviste fatte a concittadini, nella loro semplicità, che esprimono in maniera inequivocabile il loro pensiero. E così, una sera, finita la messa, all’uscita della chiesa, abbiamo intervistato, prima, una anziana signora, infreddolita, chiedendole come è stato per lei il 2016: “Non mi posso lamentare”, ha risposto, col sorriso sulle labbra.” “Vado tutti giorni a messa e sono felice”. Un’altra, invece, senza peli sulla lingua, ma con un viso, piuttosto, contrariato,  ha decisamente risposto; “Siamu ‘mmanu a  nessuno, ci vorrebbe un pezzetto di lavoro per i giovani”. Una risposta che potrebbe essere un argomento da sviluppare in una tesi di laurea. Per molti, poi,  è stato un anno di attesa e  di ansia, (il  video con le 10 interviste.