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Caltanissetta, “gli strateghi del male”: martedì 15 marzo, presentazione del libro di I.M.D. e dibattito

Redazione

Caltanissetta, “gli strateghi del male”: martedì 15 marzo, presentazione del libro di I.M.D. e dibattito

Lun, 14/03/2016 - 11:28

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Locandina_IMD_CLCALTANISSETTA – Si terrà martedì 15 marzo alle ore 10 presso il Liceo Classico R. Settimo di Caltanissetta la presentazione del libro di I.M.D. “Gli strateghi del male” organizzata da Edizioni Leima e dall’Associazione CulturalMente, presso il Liceo Classico R. Settimo di Caltanissetta. L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito, è organizzato dall’Associazione CulturalMente e da Leima Edizione, in collaborazione con il liceo Classico, linguistico e coreutico R. Settimo di Caltanissetta, permetterà di approfondire i temi della criminalità e delle operazioni antimafia.

L’autore I.M.D. ha prestato servizio presso la Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, partecipando in prima persona alle indagini che hanno portato alla cattura di importanti latitanti fra cui Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, Sandro e Salvatore Lo Piccolo, e tanti altri, promosso per tre volte per merito straordinario, autore di numerosi altri libri quali Catturandi, 100% sbirro, Dragoni e Lupare, La Catturandi – la verità oltre la fiction, oggi si occupa di mafie straniere e di prostituzione e collabora con l’Associazione CulturalMente, di cui è presidente onorario.

Il libro. Gli strateghi del male di I.M.D. (Edizioni Leima). Il furto di un’alzatina in argento a casa di un onorevole, l’arresto di un camorrista latitante, la scomparsa di un informatico e un triplice omicidio di stampo mafioso. Come possono essere collegati episodi così distanti tra loro, anche territorialmente? Per dipanare l’intricata matassa occorrerà l’ingegno e l’ironia del commissario Mario Castrogiovanni che, tra la Campania e la Sicilia, scoprirà che niente è come sembra. Per farlo avrà bisogno dell’aiuto di tanti amici e colleghi, che spesso costringerà a essere suoi “complici”, di abbuffate luculliane e di decine di caffè. Un romanzo che passo dopo passo ricostruisce una vicenda criminale che a cascata coinvolge personaggi illustri, mercenari e mafiosi, ognuno a ricoprire un ruolo preciso in una storia che – purtroppo – può sembrare fin troppo familiare. Ma alla fine, la verità porterà alla giustizia

Modererà il dibattito in qualità di chairman Fabrizio Dellutri, informatico forense. E’ consulente informatico per le procure, formatore, esperto di reati informatici, digital evidence, new media e ICT (Information and Communication Technology). Promuove progetti per l’uso consapevole delle tecnologie informatiche, sicurezza informatica, per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo e progetti di legalità per le scuole. Collabora con scuole, pubbliche amministrazioni e organismi nazionali e intrernazionali, è presidente dell’Associazione CulturalMente, con sede legale a Caltanissetta.

coniugi_agostinoI coniugi Augusta e Vincenzo Agostino. Interverranno i coniugi Augusta e Vincenzo Agostino (nella foto) genitori di Nino, agente di polizia ucciso nel luglio del 1989, insieme alla moglie Ida, all’epoca in gravidanza. Nino, definito dai collaboratori di giustizia come lo ‘sbirro cattivo’ che andava a Vicolo Pipitone per cercare i latitanti, aveva sventato l’attentato a Giovanni Falcone all’Addaura. E’ anche per questo che il giudice Falcone al funerale di Nino aveva dichiarato di avergli salvato la vita. A distanza di quasi 30 anni dall’agguato i coniugi Augusta e Vincenzo cercano ancora giustizia. Recentemente Agostino ha riconosciuto in Giuseppe Aiello, chiamato “faccia di mostro”, uno dei complici del delitto del figlio, della nuora e della nipote che mai hanno potuto conoscere.

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Palermo, 29.07.1985 Il pool antimafia. Da sinistra a destra: Giuseppe Di lello, Giacomo Conte, Paolo Borsellino, Leonardo Guarnotta, Giovanni Falcone e Antonino Caponnetto

Prenderà parte al dibattito il magistrato Leonardo Guarnotta, membro del pool antimafia coordinato dal giudice Antonino Caponnetto. Con Giovanni FalconePaolo Borsellino e Giuseppe Di Lello ha istruito il Maxiprocesso di Palermo per il quale fu necessario costruire il bunker dell’Ucciardone per processare decine e decine di pezzi da novanta della Cosa nostra di allora. Leonardo Guarnotta passò poi alla presidenza del Tribunale di Palermo. Noto è il ritrovamento sulla sua scrivania la mattina del 20 luglio del 1992 di un biglietto di Paolo Borsellino: “Ti devo parlare con urgenza”, gli scriveva il magistrato. La storia e le bombe di via D’Amelio hanno impedito a Guarnotta e a tutti noi di sapere cosa Borsellino volesse dirgli prima di morire.

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