CALTANISSETTA – Il 18 gennaio 1919, a Roma, don Luigi Sturzo – assieme ad altri esponenti del movimento cattolico italiano – fondava il Partito Popolare, appellandosi «ai liberi e forti», come si legge nel manifesto redatto in quell’occasione dal prete calatino. Per don Sturzo si trattava – andando al di là delle polemiche post-unitarie che avevano costretto per tanti decenni i cattolici italiani a non partecipare alla vita politica italiana – di chiamare all’impegno socio-politico tutti coloro che avrebbero potuto contribuire alla ricostruzione del Paese, prostrato dai lunghi e travagliati anni della Grande Guerra e pericolosamente avviato a scivolare verso la deriva totalitaria. All’orizzonte, difatti, si profilava già l’avvento del fascismo, che intendeva approfittare dello sbandamento generale di quegli anni per occupare sempre più consistenti spazi politici di rilevanza nazionale. Occorreva perciò riunire le migliori energie, per orientare al meglio la rinascita, senza cedere alle tentazioni populistiche che nondimeno avrebbero di lì a poco portato il popolo italiano ad arrendersi culturalmente, prima ancora che politicamente, al regime capeggiato da Mussolini. L’appello di don Sturzo sembrò coagulare efficacemente quelle energie, anche se la tenuta del Partito Popolare fu effimera: nel novembre 1926 esso fu sciolto, mentre il suo fondatore già nel corso del 1924 era stato costretto a lasciare l’Italia. Gli ideali proposti «ai liberi e forti», però, riemersero nel secondo dopoguerra e furono alla base dell’ideazione della Repubblica. Oggi, quando ormai quella prima Repubblica viene considerata “superata”, essi rimangono in gran parte attuali e, anzi, urgenti. Da parte di molti ci si chiede se sia ancora possibile rievocare l’appello sturziano ai nostri giorni, nell’attuale situazione politica.Proprio intorno a questo tema discuteranno i relatori che interverranno all’incontro di studio programmato per lunedì 18 gennaio, alle ore 17, presso il Teatro Margherita di Caltanissetta, per iniziativa congiunta del Centro Studi Cammarata, del Centro Studi Piersanti Mattarella e dell’Associazione Impegno e Presenza: l’ex presidente del Consiglio e segretario nazionale della Democrazia Cristiana Ciricaco De Mita, assieme al giornalista Marcello Sorgi, a Giuseppe Sangiorgi – già segretario generale dell’Istituto Sturzo di Roma – e all’on. Bruno Tabacci.

