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Caltanissetta, la casa di Michele Tripisciano: rudere abbandonato, la denuncia di un nisseno

Redazione

Caltanissetta, la casa di Michele Tripisciano: rudere abbandonato, la denuncia di un nisseno

Ven, 29/05/2015 - 09:36

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ImmagineCALTANISSETTA – La casa, dove nacque e morì Michele Tripisciano, è un rudere abbandonato, devastato dal degrado. Il vergognoso “fatto” è denunciato alla nostra testata dal nisseno Angelo Sole che si è recato in visita presso quel luogo: ai suoi occhi si è presentato uno spettacolo indegno. Ha scritto una breve nota, corredandola di uno scatto “molto significativo”.In via Ciantro Marrocco, al civico 32 di Caltanissetta, c’è ancora la casa, con la porta in legno originale semiaperta, dove nacque e morì Michele Tripisciano. Dopo la sua morte, avvenuta il 21 settembre del 1913, a soli 53 anni,  a causa di una broncopolmonite, fu seppellito nella cappella gentilizia del suo benefattore, il barone Lanzirotti. Noi di Caltanisetta dovremmo essere onorati di avere posseduto in casa un grande artista, invece nel piccolo mondo nisseno l’artista è quasi sconosciuto. Purtroppo, sia i politici del passato sia quelli del  presente non possiedono un’adeguata cultura delle belle arti. Sarei contento di poter dire “Non è colpa loro”, ma non è così. In questi giorni mi sono  recato nella casa dell’artista. Immaginavo che l’immobile fosse stato ristrutturato dal comune, che l’ha acquistato nel 2004, come di solito avviene, invece mi sono trovato all’interno di un tugurio. Uno scatto fotografico testimonia lo stato di degrado in cui si trova l’immobile. A cominciare dal cortiletto d’ingresso alla casa dell’artista, la cui pavimentazione è coperta da una vegetazione spontanea che testimonia come nessuno si è mai recato all’interno per la pulizia. Che dire per l’interno della casa; non trovo le parole per una reale descrizione. E’ vero che all’artista è stato dedicato un museo, ma perché non ristrutturare la casa? Possibile che i funzionari del comune e quelli della soprintendenza alle belle arti non si siano mai accorti di questo degrado. Eppure la casa di Tripisciano è un luogo che potrebbe interessare ai turisti che conoscono meglio di noi l’artista. Gli agrigentini hanno saputo fare meglio con la casa del loro “Pirandello”.

Angelo Sole

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