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Caltanissetta, Borsellino quater: casa boss, base strage. Tutino temeva accuse Spatuzza

Robin Hood

Caltanissetta, Borsellino quater: casa boss, base strage. Tutino temeva accuse Spatuzza

Gio, 26/03/2015 - 18:07

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CALTANISSETTA – “Vittorio Tutino temeva che Spatuzza potesse averlo tirato in ballo per il furto della 126 utilizzata come autobomba per la strage di via d’Amelio”. Ad affermarlo e’ stato il collaboratore di giustizia Francesco Raimo, ex camorrista, deponendo questa mattina a Caltanissetta al processo Borsellino quater. Alla sbarra, proprio nell’ambito del quarto processo per la strage di via d’Amelio, oltre a Vittorio Tutino, sono imputati il capomafia Salvino Madonia e i falsi pentiti Calogero Pulci, Vincenzo Scarantino e Francesco Andriotta. Nella versione di Raimo, “quando a Tutino venne notificato l’avviso di garanzia, disse: vuoi vedere che Spatuzza mi mette in mezzo per il fatto della 126 utilizzata per via d’Amelio. Cerchero’ un confronto. E’ vero che ho rubato un’auto ma non e’ quella utilizzata per la strage”. A proposito di Gaetano Scotto, il collaborante ha detto di avere appreso che si era sempre professato innocente per la strage Borsellino, per la quale era stato condannato all’ergastolo: “Scotto -ha affermato- riciclava soldi per la mafia. Aveva anche buoni rapporti con i servizi segreti italiani ma con via d’Amelio non c’entrava nulla”.

In seguito, Marco Marino, collaboratore di giustizia affiliato fino a qualche anno fa alla ‘ndrangheta calabrese, ha raccontato: “Il boss Salvatore Vitale disponeva di un appartamento che venne utilizzato dagli autori della strage di via d’Amelio come punto d’osservazione nei giorni precedenti all’attentato”. Secondo il pentito, Vitale aveva manifestato preoccupazione per le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza. Temeva che il collaborante facesse il suo nome e rivelasse ai magistrati che disponeva di quell’appartamento utilizzato come covo dagli uomini che stavano preparando l’attentato e dal quale era possibile controllare gli spostamenti del giudice. Il processo riprendera’ il 2 aprile con il controesame di Marino e dell’altro pentito ascoltato oggi, Francesco Raimo.

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