PALERMO – E’ il momento della verita’ per Rosario Crocetta. Ma anche per il Pd siciliano. Domani si riunira’ la commissione di garanzia del Partito democratico: “Saro’ processato in contumacia e messo al rogo”, ironizza, “ma vedrete quanti dirigenti saranno coinvolti nella questione morale”. “Non ci stiamo a passare per un’associazione a delinquere”, e’ la risposta. Cosi’, sul tavolo c’e’ anche l’estrema opzione dell’espulsione del politico di Gela chiesta da un gruppo di esponenti isolani che lo accusano di avere messo davanti agli interessi del partito quelli del suo Megafono. Anche alle amministrative, dove in alcuni Comuni ha persino sfidato il Pd, spaccandolo a meta’.
“Non e’ un partito strutturato, e’ un’idea”, aveva provato a difendersi il governatore sabato nel giorno della direzione regionale. Oggi pero’ l’ex parlamentare Tonino Russo ha postato sul suo profilo Facebook una mail del Megafono spedita a gennaio con la quale si indicano modalita’ di iscrizione, conto corrente per versare le quote e relative tessere. Per Crocetta solo il finanziamento e l’adesione per la campagna elettorale. In realta’, piu’ di ‘un’idea’, secondo i suoi accusatori. Dalla provincia di Ragusa Crocetta ha sbottato: “La lista del Megafono venne chiesta da Bersani e Zoggia. E invece, domani saro’ sotto processo da eretico a Roma. Sono curioso di capire se mi giudicheranno e mi condanneranno a morte, al rogo, come le streghe”. Il “‘pm’ Mirello Crisafulli ha responsabilita’ molto gravi. Se fossi stato segretario regionale, avrei gia’ allontanato definitivamente dal partito sia Genovese che Rinaldi, chiedendone le dimissioni ed invece nessuno lo fa. Comunque vedrete che nel Pd, anche altri esponenti di primo piano, ben presto, saranno toccati e coinvolti in inchieste relative alla questione morale”. Risponde per le rime RifayPd, nel pomeriggio sbarcato ad Agrigento: “Il Pd va rifatto – dice il deputato Antonello Cracolici – non sfasciato. Il clima di contrapposizione frontale creato da Crocetta sul Pd, e’ un grave errore. Rappresentare il Pd quasi come una associazione a delinquere e’ inaccettabile”. Un clima incandescente e periglioso. Tanto da far passare in secondo piano tutto il resto. Se in mattinata aveva fatto trapelare la sua intenzione di correre per la segreteria nazionale, in serata sfuma: “Ho tanto da fare, ho tanto lavoro qui in Sicilia”.
