Salute

E’ morta Mariangela Melato

Redazione

E’ morta Mariangela Melato

Ven, 11/01/2013 - 11:12

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ROMA – Mariangela Melato, è scomparsa stamattina a Roma. E’ stata tra le attrici più versatili del teatro e del cinema italiano, capace di affrontare ruoli comici o drammatici, di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro ma sempre con grandissima intensità. Ha lasciato così nella memoria della vasta platea italiana che l’ha sempre amata ed apprezzata, personaggi indimenticabili, da quelli sul grande schermo come Fiore, amante milanese di Mimì Metallurgico con la regia di Lina Wertmuller, a quelli sul palcoscenico del teatro come nell’Orestea di Eschilo diretta da Luca Ronconi. Fino alla Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri andata in replica su Rai1 proprio nel giorno di Capodanno.

“Sono affranta”. E’ il commento a caldo di Lina Wertmuller dopo la morte di Mariangela Melato, che interpetò il ruolo di Fiore in Mimì Metallurgico ferito nell’onore, uno dei film più celebri della regista romana. “Non sapevo che si fosse aggravata – prosegue Lina Wertmuller -. Conoscevo la sua lotta per il tumore, ma non che fosse a questo punto senza ritorno. Oro sto andando alla clinica per salutarla”.

Mariangela Melato, nata a Milano, nel 1960 entro’ nella compagnia di Fantasio Piccoli debuttando in “Binario cieco” di Terron. Dal 1963 al 1965 lavoro’ con Dario Fo in “Settimo Ruba un po’ meno” e “La colpa e’ sempre del diavolo”. Nel 1966 fu impegnata con lo stabile di Trieste, nel 1967 con Visconti nella “Monaca di Monza”. In teatro ebbe successo nell’Orlando furioso (1968) di Luca Ronconi, ma anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971). Impersono’ ruoli difficili nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). Nel cinema ha alternato ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci; Dimenticare Venezia, 1979, e Il buon soldato, 1982, di Franco Brusati; Figlio mio, infinitamente caro, 1985, di Valentino Orsini) a quelli da commedia, come in Mimi’ metallurgico ferito nell’onore (1972) e Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmuller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati. Dagli anni Novanta ha lavorato anche per la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent’anni, 1995, L’avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008) ed e’ proseguito il suo impegno teatrale (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recito’ in La fine e’ nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura. La sua ultima apparizione a Lugano risale al 2008 con lo spettacolo al palazzo dei Congressi “Sola me ne vo'”, un “one women show”, in cui l’attrice era accompagnata in scena da un una musicista e da un corpo di ballo di 6 boys che la celebravano, la corteggiavano e la seducevano.

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