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Panorama, la prima pagina a Crocetta: “Le relazioni pericolose del presidente”

Redazione

Panorama, la prima pagina a Crocetta: “Le relazioni pericolose del presidente”

Mer, 21/11/2012 - 19:18

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PALERMO – (Tratto da Live Sicilia.it)  In questi giorni post elezione, il presidente deella regione Rosario Crocetta ha “monopolizzato i media nazionali ed oltre. Arriva la prima bomba editoriale:  Panorama . Una prima pagina, quella del magazine Mondadori, che però non farà troppo piacere al governatore. “Le relazioni pericolose del presidente” è il titolo dell’inchiesta a cui il periodico, che esce il giovedì ma in Sicilia arriva il venerdì, dedica la copertina. “La storia dei rapporti di Crocetta, neogovernatore della Sicilia, con boss e picciotti di Cosa nostra”, recita il sommario di prima pagina. E sul sito Internet di Panorama, ecco un’anticipazione dell’inchiesta. “In esclusiva sul nuovo numero di Panorama, in edicola dal 22 novembre, le frequentazioni dell’ex sindaco di Gela, con i boss del clan Emmanuello, famiglia affiliata a Cosa Nostra – si legge sul sito -. Il torbido intreccio fra Crocetta e i neo assessori regionali da lui designati, Antonio Malafarina (ex commissario di Gela) e Nicolò Marino (pm di Caltanissetta), rispettivamente il commissario e il pubblico ministero che hanno registrato e indagato sui rapporti intercorsi fra il neo presidente e gli esponenti dei clan gelesi”.

“Dagli incontri al ristorante con uomini d’onore – prosegue il testo pubblicato sul sito del settimanale -, alle testimonianze di alcuni pentiti che raccontano dell’aiuto che Cosa Nostra avrebbe fornito a Crocetta durante l’elezione a sindaco. I dettagli di amicizie e relazioni pericolose, ricostruite dettagliatamente nell’inchiesta esclusiva di Panorama. Il sindaco antimafia che andava a braccetto con la mafia”.

Alcune delle vicende a cui sembra fare riferimento Panorama avevano già fatto irruzione in campagna elettorale. In particolare i rapporti tra Crocetta ed Emanuele Celona, uomo d’onore diventato poi collaboratore di giustizia, evocati da alcune testate locali e riprese in una polemica lettera a Lucia Borsellino della senatrice del Pdl Simona Vicari. Vicende, quelle fin qui emerse, che non hanno avuto conseguenze per Crocetta, come ricordato in campagna elettorale dal questore Malafarina. Nei giorni scorsi, in una conferenza stampa a Catania, un giornalista di Sud Press aveva chiesto con insistenza a Crocetta di parlare di Celoma e in quella circostanza il governatore aveva minacciato di querelarlo. Al riguardo il neogovernatore ha ribadito più volte di essere intervenuto personalmente per convincere Celoma a collaborare con la giustizia, collaborazione che avrebbe portato poi a una raffica di arresti. Malafarina ha detto che il rapporto di polizia in cui si parlava dei contatti tra Crocetta e Celona è stato posi smentito dal prosieguo delle indagini. (Tratto da Live Sicilia.it)

Le dichiarazioni di Rosario Crocetta rese all’AGI:

“Miei legami con clan Emmanuello? Mi faccio una risata, e’ ridicolo. altrimenti perche’ mi vorrebbero ammazzare?” Lo ha detto all’AGI il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta commentando quanto scritto dal settimanale Panorama sui presunti ‘rapporti pericolosi del presidente’.

“Trovo indegne le false dichiarazioni dei giornali di destra che cercano di ordire una congiura e infangare un’esperienza unica in Sicilia, la mia esperienza di amministratore come sindaco di Gela che dopo sei anni di incarico ho lasciato con un bilancio di oltre 850 mafiosi ed estortori arrestati”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta intervenendo al Teatro Zappala’ di Palermo, ad una manifestazione del Pd per sostenere Pier Luigi Bersani alle primarie, riferendosi alla copertina che Panorama gli dedica domani parlando di suoi presunti legami con boss di Gela.

“In tanti anni da sindaco e parlamentare europeo – ha aggiunto Crocetta – non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Le mafie non pensino di arrestare la mia battaglia sporcando ed eliminando le persone. Nessuno pensi di gettare fango sulla mia battaglia”.

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