CALTANISSETTA – I nisseni sono ormai abituati agli scempi delle nostre aree periferiche, dove ancora l’agro nisseno produce il suo olio, le sue mandorle o anche solo aria pulita. Nessuno fa più caso a nulla, tutto in nome di un nuovo centro commerciale per una città che di commerciale non ha e non ha avuto mai nulla. Ed ecco che ormai 5/8 anni fa si cominciò a distruggere un’area di almeno 100.000 metri quadrati subito fuori Caltanissetta di fronte all’Hotel Ventura per la costruzione di un mega centro commerciale che, insieme agli altri, avrebbe dato lustro e vita a una città che da 42 anni (gli anni da cui vivo in questa città) non offre altro che briciole di vita sociale, a chi la vita vuole godere, e grandi silenzi e nulla a chi della vita non resta ancora che qualche cartuccia da sparare. Per il resto penso che nell’aria si aspetti di sentire un grande bip dell’elettrocardiogramma piatto della nostra cara città. Svegliamoci nisseni, perché come dice il proverbio “Testa ca nun parla si chiama cucuzza” e io in un paese di ortaggi sono stanco di viverci. Ricordatevi che la terra in cui vivete, qualsiasi essa sia, dovrete difenderla voi. Nessun burocrate, politico o imprenditore, davanti al un lauto guadagno, si tirerà indietro nella distruzione della nostra bella isola. Meditate gente. Io rimango avvilito a vedere la distruzione di un pezzo della nostra città, visto che percorro ogni giorno e più volte al giorno un budello di asfalto e buche in mezzo al grande centro commerciale mai realizzato detto prima, e comunque affascinato dalla natura che da questo scempio ha preso la forza per fare nidificare i gruccioni, volteggiare i falchi e prolificare conigli, bisce e animali che del nostro operato non sanno nulla.
Antonio Talluto
Un lettore:”Testa ca nun parla si chiama cucuzza”
Gio, 11/10/2012 - 01:52
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