Da una rilevazione sull’intenzione di voto dei siciliani per la scelta del nuovo Presidente della Regione Sicilia, effettuato tra i lettori di CorriereInformazione.it, in collaborazione con “ilFattoNisseno” e “InfoAgrigento“, che ringraziamo pubblicamente, emerge un dato (vedi tabella sotto indicata) leggermente in controtendenza rispetto ai risultati diffusi da altri giornali.

Rosario Crocetta, con il 28.69%, si pone in netto vantaggio rispetto a Musumeci, che ottiene il 21.93% dei consensi. Cancelleri, della lista Movimento a Cinque Stelle, si colloca al terzo posto con il 19.88%, seguito dalla candidata che ha occupato il posto di Claudio Fava, Giovanna Marano che ha ottenuto l’8,61%, mentre Miccichè con il 6.15% è solo quinto.

Dal risultato del sondaggio i partiti che supererebbero la soglia del cinque per cento (vedi tabella sotto indicata) sono: il Movimento cinque stelle, con il 19,88%; la lista Crocetta Presidente, con il 12,09%; il Partito Democratico, con il 10,86%; la lista Musumeci Presidente, con il 9,84%; il PdL, con il 7,17%; l’UdC, con il 6,56%; Lista Fava – FdS – SeL –Verdi, con il 6,35%.

Dai dati indicati in tabella emergono diversi risultati. Il primo è che le percentuali ottenute dai candidati a presidente, coincidono, in linea di massima, con la somma di tutti i partiti che ne compongono la coalizione. Ad esempio la percentuale di elettori della lista Movimento cinque Stelle votano fedelmente il candidato Cancelleri. Mentre la somma dei voti presi dall’UDC, Lista Crocetta e PD si attesta al 29.51%, il candidato a Presidente della coalizione, Crocetta, arriva al 28,69%. Lo scollamento più significativo si riscontra tra il candidato a presidente Miccichè, che ottiene il 6,15%, e la somma dei partiti che lo sostengono (FlI, MPA e Grande Sud) che arrivano al 7,17%.
Il secondo dato che salta agli occhi è lo scarso risultato ottenuto dall’UdC, 6,56%, dall’IdV, 2,05%, dal PiD, 4,10% e da Grande Sud, 3,07%. Questi ultimi tre, addirittura, non riuscirebbero ad ottenere nemmeno uno scranno a Sala d’Ercole, in quanto sotto la soglia del 5%.
Il terzo dato emerso dal sondaggio è che i due maggiori partiti PD e PdL, rispetto alle precedenti elezioni regionali, perdono consensi, rispettivamente l’8% e, l’eclatante, 26,33%.

Le domande somministrate ai lettori riguardano il sesso, la fascia d’età, la provincia di residenza, il partito votato nelle precedenti politiche del 2008, il partito del candidato a Deputato all’Assemblea Regionale e, per finire, il candito Presidente.
È giusto precisare che questo sondaggio non ha assolutamente valore scientifico, perché è stato effettuato tramite una piattaforma inserita all’interno del giornale on-line e il campione che ha espresso la propria intenzione di voto non è stato selezionato secondo criteri statistici.

Detto ciò, ci preme anche chiarire che la possibilità data ai lettori di esprimere la propria preferenza non permette di votare più di una volta, essendo la rilevazione effettuata sia tramite riconoscimento dell’indirizzo IP che del cookie. Per esempio, in un ufficio dove l’indirizzo IP è uno, ma il numero delle persone è svariato, può esprimere la preferenza un solo soggetto.

Questo metodo utilizzato, decisamente restrittivo rispetto a molti altri sondaggi effettuati da altri siti internet, e più impegnativo per il lettore – in quanto doveva rispondere a tutte le sei domande – ha limitato il campione a quattrocentottantotto votanti.