Salute

Formazione professionale. Intesa Civica Solidale:”Va ripristinato lo stato di diritto”

Redazione

Formazione professionale. Intesa Civica Solidale:”Va ripristinato lo stato di diritto”

Mer, 10/10/2012 - 23:55

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CALTANISSETTA – Mentre impazza la campagna elettorale con i soliti personaggi che, alla ricerca del voto, dispensano promesse e illusioni, tantissimi cittadini, disoccupati, precari, cassaintegrati, intrecciano le loro speranze nell’impegno di trovare soluzioni concrete alle difficoltà economiche e alla mancanza di prospettive.

Nulla è stato fatto in questi anni per ottimizzare i possibili investimenti dei fondi comunitari per migliorare le infrastrutture, l’accesso al credito agevolato, l’abbassamento dell’imposizione fiscale necessari per aumentare la competitività delle nostre aziende e favorire lo sviluppo. In questo scenario è mancata anche una capacità programmatica in un settore strategico per la crescita, la formazione professionale che nelle altre regioni italiane e nei paesi europei sta sostenendo nuovi modelli di sviluppo basati sull’innovazione tecnologica, sull’innalzamento dei livelli di competenza e specializzazione dei lavoratori. La formazione professionale, in Sicilia, è stata sempre gestita dalla politica a fini elettoralistico-clientelari, non essendo mai stata reale la volontà di prevedere e gestire efficacemente le richieste di qualificazione dei formatori e le opportunità del mercato del lavoro per i soggetti formati.

Ne sanno qualcosa i lavoratori di vari enti professionali della provincia nissena che, licenziati e cassaintegrati, in questi giorni stanno presidiando la Sala gialla del Comune di Caltanissetta per manifestare il disagio di essere stati abbandonati al proprio destino. A tutti appare strano che solo enti della formazione professionale nissena come l’Irfap, l’Enaip, l’Ecap e la Geoinformatica sono stati esclusi dai bandi di finanziamento dei corsi. Perché solo per la provincia di Caltanissetta? E’ forse un disegno politico preciso quello di intaccare ulteriormente il già precario tessuto economico del territorio? Nella formazione professionale va ripristinato, innanzitutto, lo stato di diritto e non sono le passerelle o le vane promesse che realizzano questo. Occorre risanare il settore dai conflitti di interesse che, favorendo le clientele a scapito della dignità degli addetti, hanno determinato l’aumento della spesa pubblica sacrificando l’efficiente pianificazione degli interventi. Una “politica nuova” per la formazione professionale passa dal coinvolgimento delle organizzazioni datoriali e dal monitoraggio continuo dell’inserimento dei soggetti formati, attraverso l’istituzione del “Catalogo regionale dell’offerta formativa”, per promuovere l’incontro “libero e reale” tra domanda ed offerta di lavoro e rispondere agli effettivi bisogni di formazione del sistema produttivo regionale. La nostra non vuole essere una semplice denuncia della mala-politica per solidarietà con gli addetti alla formazione professionale, ma una concreta proposta per uscire dalla crisi.

Ricordiamo che qualche mese addietro, quando ancora era remota l’ipotesi del rischio della perdita del posto di lavoro, Intesa Civica Solidale aveva promosso la costituzione di un “Comitato per i diritti  dei lavoratori della Formazione Professionale” per condividere delle azioni propositive a tutela degli addetti e della qualità dell’offerta formativa. Continuiamo nella nostra azione di coinvolgimento dei cittadini, perché siano i cittadini a scendere in campo e fare squadra per cambiare la Sicilia e costruire il proprio futuro.

Movimento “Intesa Civica Solidale”

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