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Il “Trattato” del consigliere Bellavia (PDL): “Il rilancio della città: dal Centro Storico ai….dintorni”.Buona lettura!

Redazione

Il “Trattato” del consigliere Bellavia (PDL): “Il rilancio della città: dal Centro Storico ai….dintorni”.Buona lettura!

Mar, 24/04/2012 - 20:17

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CALTANISSETTA – E’ da parecchi anni  ormai che si parla di rilancio del Centro Storico di Caltanissetta e sia le precedenti amministrazioni comunali,  che quella attuale, hanno cercato, in tempi e modi diversi, un rilancio del centro cittadino che potesse fungere da traino per il rilancio dell’economia della nostra collettività. La situazione complessiva e’ abbastanza preoccupante, senza con questo volere attribuire  colpe ne’ alla precedente amministrazione, ne’ tantomeno alla presente della cui maggioranza  faccio parte, ma semplicemente osservando con un minimo di obiettività la realtà che contraddistingue il nostro Centro Storico in particolare e tutta la città  in generale. Complice la crisi economica che attanaglia un po’ tutte la attività commerciali ed imprenditoriali, una buona parte delle attività suddette hanno chiuso i battenti ed altre si accingono a farlo. Il centro storico si e’ accorciato poiché i negozi più frequentati della nostra città hanno spostato la loro “location” in altri siti, sostanzialmente più a nord della città, svuotando il centro di quelle vetrine che attirano la clientela. Allora la problematica che, a mio parere, bisogna affrontare riguarda i motivi per cui tutto questo e’ successo ed i possibili rimedi per sollevare le sorti di una città che sta indubbiamente vivendo una fase molto delicata e di cui, per il ruolo che assieme agli altri consiglieri comunali rivestiamo, abbiamo una parte di responsabilità e il dovere di proporre soluzioni alternative o, semplicemente, nuove proposte fattive e soprattutto fattibili. Il primo problema riguarda i parcheggi che sono pochi, mal dislocati e sono indubbiamente cari. In attesa della realizzazione dei Parcheggi previsti in via Medaglie d’oro (sopraelevazione di 2 piani), in via Kennedy ed anche all’ex gil si potrebbe provare a risolvere il problema in 2 modi:
1) consentire la sosta provvisoria ai veicoli per 15 minuti, se poi la sosta si protrae il possessore del mezzo deve regolare la propria posizione pagando il ticket. A Catania, per non andare molto lontano, questo sistema funziona abbastanza bene ed evita contenziosi continui tra vigili urbani, ausiliari del traffico e cittadini.
2) utilizzare mini bus con corse a distanza di 5 minuti l’una dall’altra, e creando degli spazi di parcheggio in periferia, a costi contenuti per l’amministrazione. L’utente parcheggia la propria vettura in periferia, in spazi individuati dall’amministrazione, prende il minibus, va al centro per le proprie esigenze e poi sempre con il minibus ritorna a prendere la propria vettura. Questo comporterebbe un risparmio di carburante, minore inquinamento e minore intasamento del traffico.
Nella   nostra città, invece, si e’ pensato, in illo tempore, ad un’isola pedonale che inizia dal  viale Testasecca, con le file di vetture che arrivano in Piazza Europa,  intasano la via Kennedy e la via Elena con gli automobilisti che diventano esasperati e con i commercianti che via via hanno chiuso i battenti.
Anche  l’inversione del traffico del centro storico, di cui tanto si e’ parlato, potrebbe contribuire a migliorare la situazione, ma  dovrebbe essere sperimentata, con molta attenzione sulle soluzioni da adottare e tenendo conto delle esigenze delle varie categorie della cittadinanza.
Inoltre sarebbe opportuno valutare la possibilità  di consentire agli operatori commerciali del centro ma anche della periferia, la costruzione di gazebo non solo nei periodi estivi ma anche nei periodi invernali, per far sì che i nostri giovani possano affollare i locali pubblici  per consumare un the’, una bibita o un panino anche in condizioni climatiche non del tutto favorevoli. Forse si teme che i commercianti non paghino il suolo pubblico? Se non erro nel recente passato sono state rilasciate autorizzazioni per chioschi e chioschetti in  posizioni in cui si rischia o l’incidente stradale o l’incidente a pedoni costretti a scendere dal marciapiede, camminare sulla strada, con il rischio di inciampare ed essere investiti.
Ed inoltre, si potrebbe consentire agli imprenditori commerciali di qualsiasi genere di utilizzare eventuali spazi a disposizione delle proprie attività sistemandoli, curandoli e arredandoli per farne un uso pertinenziale delle stesse, incentivando cosi la manodopera per costruire tali “dependance” e poi assumere anche altro personale.Perché in tutte le altre città questo e’ possibile e da noi questo non e’ consentito? Perché esistono norme rigide soltanto per la nostra città, che sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, mentre in altri posti le norme sono interpretabili e diventano elastiche  consentendo cosi agli operatori commerciali di sopravvivere dignitosamente (basta andare a Canicattì o Enna per rendersi conto di tutto questo).
Forse è giunta l’ora di rendere meno rigide e più elastiche  alcune norme penalizzanti dell’iniziativa imprenditoriale. Evidentemente non ci si rende conto che se i nostri figli vanno via,  questa e’ la prova del fallimento della nostra classe dirigente cittadina. Non può essere un vanto che i nostri figli vanno a Milano  o all’estero. Quella dovrebbe essere esclusivamente una scelta professionale o di vita, non una necessità.
Capitolo a parte, a proposito dei giovani, è quello relativo all’Università.
Forse una programmazione poco oculata ha fatto, dapprima, esplodere il fenomeno dei corsi universitari a Caltanissetta con migliaia di studenti, grande movimento per le vie del centro, grande sollievo per le attività imprenditoriali, per i proprietari di appartamenti etc… per poi vedersi ridurre a solo tre i corsi universitari, ad oggi, (medicina, scienze biologiche ed ingegneria elettrica) con una sorta di implosione che ritengo immotivata, considerato che:
1.       Gli attuali tre corsi universitari sono all’avanguardia e di grande qualità;
2.       Sia l’Università di Palermo, in convenzione con il Consorzio nisseno, che soprattutto gli studenti che attualmente frequentano i corsi sono molto soddisfatti della qualità del ciclo di studi;
3.       Fino a poco tempo fa si parlava di implementare i corsi di studi rafforzando il “Polo scientifico” magari con Scienze Infermieristiche.
Ma è mai possibile che l’attuale fase di stallo e regressione dell’Università a Caltanissetta sia dovuta anche, e forse soprattutto, alla mancata nomina, da parte di alcuni degli Enti partecipanti al Consorzio nisseno, dei propri rappresentanti!!!
Proprio ora che il gli universitari potrebbero rappresentare nuova linfa e valore aggiunto per la nostra cittadina, per il nostro centro storico e, in generale, per la nostra collettività.
Proprio ora che ben due imponenti strutture sono pronte (una già da tempo) per essere adibite a residenze universitarie/casa dello studente!!!!
E, per finire vogliamo ricordare le potenzialità mai sfruttate interamente del CEFPAS ove sembrava potesse essere avviato un “campus universitario dell’Hospitality” destinato agli operatori turistici in genere e alla formazione dei loro organici (alberghi, residence, B&B, ristoranti, etc…). Orbene tale ipotesi sembra al  momento tramontata ma…con un po’ di buona volontà si potrebbe recuperare….basta pensare alla formazione di tutto il personale che gira intorno al mondo degli alberghi e dei residence siciliani e non, in formazione a Caltanissetta e all’indotto che si creerebbe!!!! Tornando al Centro della nostra città, lo stesso nel giro di qualche anno sarà investito da una serie importante di lavori conservativi e di ristrutturazione.
In sequenza:
1.       Parcheggio Via Medaglie d’oro (implementazione di due piani)
2.       Grande piazza (rifacimento parte del corso Umberto)
3.       Corso Umberto e Corso V. Emanuele (rifacimento)
4.       Salita Matteotti (costruzione museale)
5.       Palazzo Moncada e Largo Barile
6.       Quartiere Provvidenza:
a)       Programma integrato (9 alloggi)
b)       Programma  ricostruttivo di un intero isolato (fondi ex gescal)
7.       Parco Urbano (Realizzazione definitiva)
8.       Sistema vigilanza con telecamere (implementazione)
9.       Raddoppio 640 da Grottarossa a Caltanissetta (opere compensative).
Ma tutte queste opere, interamente finanziate, sono sicuramente importanti ma  sono anche bisognevoli di azioni e di interventi di supporto per favorire il “ritorno” dei nostri concittadini a frequentare il cuore della città.
Con quali strumenti:
1.       Prestiti e/o finanziamenti agevolati (con parte a fondo perduto)  per nuove iniziative giovanili, femminili o altro;
2.       Esenzione di imposte comunali;
3.       Contributi per le assunzioni di personale (apprendisti, studenti lavoratori etc…);
4.       Agevolazioni nelle locazioni;
5.       Adozione degli spazi per esposizioni, animazione, somministrazione etc…;
A mio parere, e’ possibile risollevare le sorti del Centro Storico di  Caltanissetta, ma e’ necessario anche  “collegare” il centro agli altri quartieri della periferia, rendendoli vivibili e questo e’ possibile pensando anche ad interventi strutturali facilmente realizzabili, nonostante le scarse risorse disponibili.  In periferia e’ necessario migliorare l’arredo urbano, rendendolo meno squallido di quello attuale;  gli operatori commerciali sarebbero probabilmente disponibili a contribuire economicamente realizzando le stesse come opere compensative di altri lavori che ognuno realizza nella propria attività; tutto ciò comporterebbe un maggiore afflusso di clienti, anche dai paesi limitrofi, con ovvie ripercussioni positive sull’occupazione  e sul rilancio dell’economia cittadina.
Sempre in termini propositivi, si  e’ tanto discusso di rotatorie messe in atto dall’amministrazione Messana. Ma forse, senza che Messana ed i suoi ex collaboratori me ne vogliano, questa e’ una delle poche cose che ha funzionato. Ad esempio, perché non si realizza una rotatoria in via Leone XIII all’altezza dell’incrocio con via  Fra’ Giarratana. Attualmente con i semafori la fila delle vetture arriva in via Calabria e via Catania. E lo stesso all’altezza del semaforo di via Moncada con file di vetture che arrivano quasi alla Posta. Con due semplici rotatorie, al posto dei semafori, il traffico sarebbe sveltito. Lo stesso vale per lo snodo di viale Trieste all’altezza del Magistrale con ingorghi giornalieri. Sarebbe sufficiente invertire il senso di marcia in via Gorizia facendo in modo che una parte del traffico di viale Trieste fosse scaricato in via Gorizia evitando il tradizionale ingorgo bigiornaliero delle 8,30 e delle 13,30 davanti al Magistrale o rendere Via Redentore a senso unico. Sono tutte misure che ovviamente dovrebbero essere sperimentate e poi, valutata  la loro funzionalità, metterle in atto definitivamente.
Però un dato e’ certo. Se la città è in grosse difficoltà, e questo e’ innegabile, tutte le misure devono essere sperimentate, perché la situazione  potrebbe solo migliorare.
Da circa tre anni  mi onoro di far parte del civico consesso e  non ho sentito altro che  tentativi sterili di sfiduciare il sindaco, come se questo potesse risolvere tutti i problemi della città. Purtroppo non e’ cosi e la presente vuole avere soltanto un intento propositivo e di stimolo a far sì che ognuno dia il proprio contributo di idee. Quelle da me proposte sono solo alcune delle tante soluzioni possibili e attuabili, ma sicuramente ce ne sono tante altre, anche migliori e chi ha a cuore le sorti della città  le deve proporre. Se la città si risolleva tutti ne avranno beneficio.
Rino Bellavia

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