GELA- Una class action
contro la raffineria Eni di Gela «da parte di tutte quelle
famiglie che hanno perso i loro cari per avere respirato l’aria
inquinata o mangiato i prodotti della terra avvelenati». L’ha
annunciata l’associazione «Corsa per la vita» che si occupa di
malati oncologici ma che prima intende conoscere i dati del
registro dei tumori «che tardano ad arrivare».
«È inaccettabile – scrive il presidente dell’associazione,
Silvio Lisciandra – che i cittadini gelesi, dopo anni di attesa,
siano costretti ad aspettare ancora che i responsabili del
Registro tumori comunichino il flusso dei dati, malgrado siano
trascorsi 20 mesi dalla stipula della convenzione con la
provincia regionale di Caltanissetta, al costo di 540 mila euro
per tre anni».
Un primo rilevamento completato nel 2006 permise di accertare
che a Gela sono quasi 500 le persone che ogni anno vengono
colpite da malattie tumorali. Le patologie più frequenti
interessano gli uomini con tumori alla prostata e alla pelle.
Nessuna certezza però sulle cause, anche se lo stabilimento
petrolchimico resta il maggiore degli imputati