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Comune, nessun rischio dissesto. Consiglieri opposizione ribadiscono legittimità voto

Redazione

Comune, nessun rischio dissesto. Consiglieri opposizione ribadiscono legittimità voto

Lun, 04/07/2011 - 20:34

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CALTANISSETTA – Nessun rischio dissesto al Comune di Caltanissetta: lo ribadiscono i consiglieri comunali di opposizione che nella conferenza stampa convocata lunedì mattina a Palazzo del Carmine hanno difeso la legittimità del voto consiliare che ha annullato l’aumento del 40 % della Tarsu per l’anno in corso deciso dal sindaco Campisi e dalla sua giunta. Presenti i rappresentanti dei gruppi consiliari PD, Diversi Insieme, Gruppo Sicilia, Gruppo Misto,Idv ed il segretario cittadino del PD Angelo Lomaglio. Assenti, invece, i consiglieri dell’MpA e dell’UdC.

Diversi ed articolati gli interventi dei consiglieri, che hanno respinto al mittente le accuse di portare al dissesto il comune, precisando che “una cosa è un disequilibrio di bilancio ed altra cosa è il dissesto economico di un ente”.

La conferenza stampa delle opposizioni ha fatto seguito a quella convocata nei giorni scorsi presso la segreteria politica del PdL, alla quale hanno preso parte alcuni consiglieri che sostengono il sindaco Campisi, che hanno rilanciato l’ipotesi di un dialogo all’interno del consiglio per trovare insieme soluzioni, pur rimanendo sulle loro posizioni (i consiglieri PdL hanno infatti continuato a criticare il voto in aula che ha annullato l’aumento Tarsu).

Nella conferenza stampa delle opposizioni, invece, è stato anche ricordato che il consiglio comunale ha accantonato delle somme e che altre ne sono state accantonate dalla giunta per gli esercizi finanziari in corso, per un totale di circa nove milioni di euro. Inutile, dunque – hanno ribadito tutti i consiglieri di opposizione presenti alla conferenza stampa – continuare a fare leva sulle paure dei cittadini con allarmismi fuori luogo mentre sarebbe auspicabile piuttosto una maggiore austerità da parte dell’amministrazione attiva che dovrebbe evitare di continuare a dotarsi di consulenti ed esperti esterni vari, non ultimo il direttore generale, i cui costi gravano da due anni sull’ente per diverse centinaia di migliaia di euro.

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