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San Cataldo. La replica del sindaco alla segnalazione del M5S relativa ai fondi per la Democrazia partecipata.

Redazione 1

San Cataldo. La replica del sindaco alla segnalazione del M5S relativa ai fondi per la Democrazia partecipata.

Sab, 12/05/2018 - 15:21

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SAN CATALDO. A proposito della questione legata alla democrazia partecipata e alle perplessità che il Movimento 5 Stelle di San Cataldo aveva espresso al sindaco a proposito dell’entità dei fondi segnalando presunte “incongruenze”, il sindaco Giampiero Modaffari (nella foto) ha inviato un comunicato stampa di replica. Nel comunicato stampa si legge: <La nota con la quale nei giorni scorsi il movimento 5stelle rimprovera l’Amministrazione comunale di avere commesso un errore nello stanziamento del fondo per iniziative da definire con le forme della democrazia partecipata, è veramente “singolare”, dato che l’AC è accusata di “ECCESSO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA” e di presunti (e assolutamente inesistenti) danni per la cittadinanza! I DOCUMENTI Com’è noto una legge regionale prevede che i Comuni destinino una quota non inferiore al 2% dei trasferimenti di parte corrente della Regione Siciliana a iniziative da realizzare con forme di democrazia partecipata. Anche per il 2017, il Comune di San Cataldo, nel bilancio di previsione – approvato a Novembre 2018 – ha stanziato una somma pari a € 14.563,00, calcolata su un trasferimento regionale basato su una previsione che teneva conto del trend storico. Bisogna considerare che allorquando lo schema di bilancio è stato elaborato la Regione Siciliana non aveva comunicato nulla circa l’entità dei trasferimento correnti per l’anno 2017; per evitare che si ripetesse la penalizzazione dell’anno 2016, si è preferito quantificare il fondo di che trattasi con una previsione di trasferimenti correnti ottimistica. Solo il 19 dicembre 2017, con un Decreto pubblicato sulla GURS del 02 Febbraio 2018, è stato comunicato ufficialmente l’entità del trasferimento corrente ed è stato precisato l’importo su cui calcolare il fondo del 2%. Ma forse il movimento 5 stelle sconosce che sia il 19 dicembre 2017 e quindi tantomeno il 2 febbraio 2018, per legge, non sarebbe stato possibile procedere ad alcuna variazione di bilancio. Quindi, anche se avessimo voluto correggere l’importo non era possibile effettuare tale correttivo. CONSIDERAZIONI Per espressa previsione della legge regionale, il fondo deve essere commisurato almeno al 2% dei trasferimenti correnti della regione, per cui un importo superiore è legittimo e rispetta la ratio della norma. Non si comprende quindi la locuzione usata nel documento del M5S di “incongruenza”, come se il Fondo fosse illegittimo o comunque errato! Non è comprensibile che cosa si voglia dire con la espressione “la Regione non ci rimborserà la differenza di € 4.853,50”. Infatti, la Regione per il fondo di che trattasi non trasferisce alcun importo, limitandosi a controllare che lo stesso SIA CALCOLATO IN MISURA NON INFERIORE AL MINIMO DI LEGGE, in quanto altrimenti scatta la penale. Assolutamente non si comprende a quale rimborso alluda il M5S!. Così come è risibile e assolutamente inconsistente l’accusa di presunti danni a carico della cittadinanza. Forse non è chiaro il quadro normativo di finanza locale nel quale la vicenda deve essere inquadrata. Il fondo di che trattasi è finanziato con risorse proprie del Comune. Tra queste risorse va annoverato il trasferimento corrente della Regione Sicilia che è destinato al finanziamento delle attività istituzionali del Comune. Quindi lo stanziamento del Fondo in questione va ricavato nell’ambito del coacervo di tutte le risorse finanziarie del Comune destinate alla spesa corrente. Che cosa sia stato sottratto e a chi non si comprende. Infatti, come risulta dai documenti contabili e dalla relazione del collegio dei revisori, le risorse stanziate nel bilancio di previsione 2017, hanno assicurato tutti i servizi sociali e i servizi istituzionali che il Comune di San Cataldo negli ultimi anni ha messo a disposizione della cittadinanza. E tutto ciò pur in un quadro di criticità finanziaria dovuta a crisi di liquidità, che ha indotto l’ente a fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Stranizza che coloro che si propugnano i fautori della democrazia partecipata e quindi dell’utilizzo delle risorse comunali con azioni che provengono dal basso, ora provino a criticare chi si permette di mettere a disposizione della collettività risorse maggiori del minimo imposte per legge! Un consiglio mi sento di dare agli amici del Movimento, anziché creare inutili e vacui allarmismi, abbiano il pudore di studiare la norma ed essere propositivi. Anche in questo caso avete fatto un flop!>.

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